4 Ottobre 2024, venerdì
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Costa Concordia, quattro sub denunciati per tentato furto a bordo del relitto

A smascherarli sono state le telecamere di bordo. Che li hanno filmati, poco dopo le tre di notte, mentre torce alla mano si aggiravano sul relitto in una zona assolutamente off-limits, in cerca di qualcosa. Quattro sub di Titan Micoperi, il consorzio che ha raddrizzato la Concordia e ora sta lavorando alla sua rimozione dalle acque dell’Isola del Giglio, sono stati denunciati dai carabinieri per tentato furto ma non si escludono altri addebiti.

«SOLO QUALCHE PICCOLO SOUVENIR» – I quattro, due sudafricani, un inglese e un irlandese, si sono giustificati dicendo che erano saliti sul relitto (operazione vietata senza autorizzazioni) per recuperare qualche piccolo souvenir, ma che non volevano rubare nulla né tantomeno creare problemi ai periti che ancora stanno indagando sulle cause del disastro. Il consorzio Titan-Micoperi, che per primo aveva denunciato l’accaduto, ha sospeso i quattro dipendenti e li ha allontanati dall’Isola. Sul relitto si sono verificati alcuni furti, tra i quali quello della campana di bordo.

IL TRIBUNALE: SI’ A RECUPERO CASSEFORTI – Intanto il tribunale di Grosseto ha accolto le richieste del Codacons e ha disposto, modificando una precedente ordinanza, il recupero delle casseforti presenti sulla Costa Concordia. In una nota l’associazione spiega che «molti naufraghi a tutt’oggi non sono ancora rientrati in possesso dei propri beni personali e oggetti di valore contenuti all’interno delle casseforti presenti sulla nave» e la prima ordinanza del tribunale era limitata alle sole casseforti presenti nella parte emersa del relitto (per un totale di settecento, collocate ai ponti 7,8,9,10 e 11), rimandando l’eventuale rimozione delle altre ad un successivo intervento. «Ora – scrive ancora il Codacons – il contenuto delle stesse potrà finalmente essere restituito ai legittimi proprietari, che da quasi 2 anni attendono di tornare in possesso dei propri oggetti di valore». Il Codacons, conclude la nota, accoglie con soddisfazione l’ordinanza del tribunale, che «dovrà ora pronunciarsi anche sull’altra importante istanza presentata dall’associazione, con la quale si chiede di accedere al relitto della Concordia finalmente raddrizzato».

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