30 Aprile 2024, martedì
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Mauro Nardi: ‘’A febbraio inizia il mio tour in America’’

A cura di Ionela Polinciuc

Uno degli stereotipi più comuni che perseguita i napoletani è: sole, pizza e mandolino, ovviamente con varianti.

Il sole, sappiamo tutti che è una delle caratteristiche della città, la pizza, cosa dire?! Non ha paragoni, il mandolino? Il mandolino è fondamentale perché storicamente Napoli ha avuto una grande, grandissima storia musicale.

“Napoli è bella ma è affollata come Vienna, Londra, Parigi”, questa frase fu detta da Amadeus Mozart nella sua visita nella città partenopea, assieme a “Da zoticone germanico ora sono uno zoticone italiano”.

Attorno a quegli anni fare un viaggio per tutta Europa faceva parte dell’educazione dei giovani, e così per un motivo o per un altro la tappa di Napoli per molti artisti era molto frequente.

Dunque la musica a Napoli ha sempre avuto un ruolo fondamentale, dal XIX secolo poi la canzone classica napoletana è diventata simbolo della musica italiana in generale, grazie anche agli emigranti che andando in America hanno esportato parte della nostra cultura, della cucina e delle nostre canzoni, ma non è l’unico motivo per il quale è così conosciuta internazionalmente. Un’artisti che hanno portato la musica napoletana in giro per il mondo è senza ombra di dubbio Mauro Nardi. Oggi con noi per parlare della musica napoletana e dei suoi progetti per il futuro.

Ormai Lei è conosciuto come ambasciatore della musica napoletana, com’è il rapporto con i nostri connazionali all’estero?

‘’ Guardi è un rapporto che non si può descrivere. Cerco di portare all’estero emozioni provenienti dalla loro terra. La canzone napoletano è una cosa che ti perfora l’aria. Per i nostri connazionali che si trovano all’estero le nostre canzoni che fanno parte del nostro patrimonio mondiale sono qualcosa di indescrivibile. Portare un pezzo della loro terra, fa sempre venire la pelle d’oca, ritornano in mente i vecchi ricordi della loro gioventù’’.

Le nuove generazioni sono rimaste legati alla tradizione?

‘’ Io lo spero, la canzone napoletana deve sempre andare avanti, deve arrivare in tutto il mondo Ci sono molte cose che dividono i popoli: la religione, la politica, le credenze, ma molte altre che li uniscono, la cucina, l’arte e prima tra tutte la musica, in particolar modo la musica napoletana, che fa vibrare l’anima’’.

Lei come ha vissuto e come vive questo periodo pandemico?

‘’ La pandemia ha fatto crescere il desiderio di cultura delle persone e delle comunità. In un momento storico in cui milioni di persone sono fisicamente separate la cultura è un legame che unisce, aiuta, che fornisce conforto, ispirazione e speranza. In questi tempi difficili l’arte è una boccata d’ossigeno che dona sollievo. Quindi, anche per me è stato difficile, non posso negarlo’’.

Che progetti ha per il futuro e cosa vorrebbe dire ai giovani d’oggi?

‘’ Ci sono tanti progetti per il futuro, si spera che si possa ritornare ad andare in giro per il mondo e portare un po’ di speranza ed emozioni a chi, come me, non ha mai mollato neanche in questo periodo cosi particolare. A febbraio dell’anno prossimo parto per un tour in America, poi ovviamente in Europa: Germania, Belgio e Svizzera’’.

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