30 Aprile 2024, martedì
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Dichiarata illegittima la legge Fini Giovanardi

Era prevista per oggi l’udienza davanti alla Consulta in ordine alla legittimità della legge Fini Giovanardi che, come è noto, aveva equiparato le droghe leggere e pesanti.

La questione di legittimità era stata sollevata dalla Corte di Cassazione per violazione dell’articolo 77 della Costituzione, in quanto nel 2006 nella legge di conversione del decreto furono inseriti molti emendamenti che, secondo la Corte, erano in realtà estranei all’oggetto e alla finalità del testo di partenza.

Ecco il comunicato ufficiale reso noto tramite il sito internet della Corte Costituzionale al termine dell’udienza:

Trattamento sanzionatorio in materia di sostanze stupefacenti

La Corte costituzionale, nella odierna Camera di consiglio, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale – per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge – degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del d.l. 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti).

Qualche settimana fa avevamo parlato dell’appello proposto da La Società della Ragione ONLUS affinché venisse dichiarata l’incostituzionalità della legge Fini – Giovanardi; l’appello è stato predisposto da Stefano Anastasia (Presidente de La Società della Ragione), Franco Corleone (Garante dei diritti dei detenuti per la Regione Toscana) e Luigi Saraceni (Avvocato) e ha visto come estensore e primo firmatario Andrea Pugiotto (Università di Ferrara); è stato poi sottoscritto da numerosi giuristi, tra cui Stefano Rodotà (Università La Sapienza di Roma), Ombretta Di Giovine (Università di Foggia), Carlo Fiorio (Università di Perugia), Carlo Ruga Riva (Università Milano-Bicocca) e Luigi Ferrajoli (Università di Roma Tre).

Si torna, pertanto, alla precedente distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere.

Pur mancando dati ufficiali, si stima che la decisione della Consulta avrà effetto su circa 10 mila detenuti (su un totale di circa 24 mila detenuti per reati legati agli stupefacenti).

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