1 Dicembre 2025, lunedì
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Milano, minore tunisino arrestato per terrorismo: si era auto-radicalizzato sul web e studiava come costruire ordigni

Operazione del ROS dei Carabinieri con il supporto dei Comandi di Milano e Pavia. L’indagine, avviata nell’autunno 2024, ha svelato una rete online internazionale dedita alla propaganda jihadista e al reclutamento di giovani.

Nelle prime ore di oggi, il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, con la collaborazione dei militari dei Comandi Provinciali di Milano e Pavia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un minore di origini tunisine, residente nella provincia di Pavia. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale per i Minorenni di Milano, su richiesta della locale Procura per i Minorenni.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane avrebbe intrapreso un percorso di auto-radicalizzazione a partire dal 2024, aderendo a un circuito telematico internazionale dedito alla propaganda della jihad e del martirio. La sua attività, condotta interamente online, lo avrebbe portato a entrare in contatto con una rete strutturata di simpatizzanti e promotori dello Stato Islamico (ISIS), attivi nella diffusione di contenuti multimediali estremisti e nella ricerca di nuovi adepti da reclutare nelle aree di conflitto.

Nel corso dell’inchiesta, gli investigatori del ROS hanno accertato che il minore aveva avviato un percorso di auto-addestramento, raccogliendo manuali e istruzioni per la costruzione e l’assemblaggio di ordigni esplosivi e incendiari utilizzando materiali di facile reperibilità. Contestualmente, avrebbe manifestato la volontà di recarsi in zona di guerra per unirsi ai combattenti jihadisti.

All’indagato vengono contestati i reati previsti dall’articolo 270 bis, comma 2, del codice penale — partecipazione a un’organizzazione con finalità di terrorismo — e dall’articolo 414, comma 4, istigazione a delinquere aggravata dall’uso di strumenti informatici e telematici, in relazione a delitti di terrorismo.

Parallelamente all’arresto, è stata eseguita una perquisizione nei confronti di una minorenne di origini egiziane residente a Milano, anch’ella inserita nel medesimo gruppo radicalizzato e operativa sulle stesse piattaforme digitali.

L’operazione rappresenta l’esito di una complessa attività investigativa avviata nell’ottobre del 2024. Gli inquirenti hanno individuato una rete internazionale di utenti dei social network dediti alla diffusione sistematica di materiali di propaganda jihadista riconducibili allo Stato Islamico, con l’obiettivo di indottrinare e reclutare giovani, spesso giovanissimi, da indirizzare verso le aree di combattimento.

All’interno di tale circuito, il minore arrestato svolgeva un ruolo attivo: attraverso numerosi profili social, pubblicava e rilanciava senza sosta contenuti di chiara matrice jihadista, inneggiando a figure di spicco del terrorismo islamico e promuovendo l’ideologia del martirio. Dalle analisi telematiche sono inoltre emersi contatti con altri soggetti già noti alle autorità per reati connessi al terrorismo, alcuni dei quali già arrestati in precedenti operazioni per aver diffuso materiali di propaganda violenta in rete.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane non si limitava alla fruizione dei contenuti estremisti, ma partecipava attivamente alla loro diffusione, arrivando a istigare altri utenti — tra cui diversi coetanei — a giurare fedeltà allo Stato Islamico, presentando se stesso come esempio da seguire.

Le indagini, ancora in corso, si concentrano ora sull’individuazione di ulteriori contatti e sul tracciamento delle attività telematiche collegate alla rete di radicalizzazione scoperta.

È bene ricordare che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità del giovane e delle persone coinvolte sarà definitivamente accertata solo in presenza di una sentenza irrevocabile di condanna.

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