Nel pomeriggio di lunedì, nella città di Malaga, in Spagna, è stato tratto in arresto un cittadino croato destinatario di un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. L’uomo è ritenuto parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nell’ambito dell’operazione denominata “Arangea Bis”, un’inchiesta di ampio respiro condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia calabrese.
La cattura rappresenta l’esito di una complessa attività investigativa portata avanti con determinazione e rigore dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dagli specialisti del I Reparto Investigativo del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS), sotto la direzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo.
Gli inquirenti italiani, attraverso un capillare lavoro di raccolta informativa, hanno trasmesso elementi cruciali all’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, struttura inserita nella Direzione Centrale della Polizia Criminale. È stato questo snodo operativo a consentire il raccordo con le autorità spagnole e a favorire l’individuazione del latitante.
La svolta investigativa è giunta quando i Carabinieri hanno intercettato movimenti sospetti di alcuni familiari dell’uomo, tra cui la madre e la sorella, in partenza dall’aeroporto di Milano Malpensa con destinazione proprio Malaga. Una dinamica che ha insospettito gli investigatori, portandoli a ipotizzare un imminente ricongiungimento con il latitante.
È stata quindi immediatamente attivata una richiesta di osservazione transfrontaliera urgente (OTU) ai colleghi dell’UDYCO Central – l’unità specializzata della Policía Nacional spagnola –, con cui i contatti erano già consolidati grazie alla rete di cooperazione internazionale.
L’intervento degli agenti spagnoli è stato tempestivo: una volta seguiti i familiari fino al territorio iberico, le autorità sono riuscite a localizzare e fermare il ricercato, ponendo fine alla sua latitanza nel pomeriggio di lunedì, proprio nella città andalusa.
Contestualmente, in Italia, un altro tassello dell’inchiesta è andato a posto: a Reggio Calabria, infatti, i Carabinieri hanno rintracciato e arrestato anche l’ultimo ricercato sul territorio nazionale. Con questa doppia operazione si è così completata l’esecuzione delle 19 misure cautelari emesse nell’ambito del procedimento “Arangea Bis”.
Le accuse contestate agli indagati sono gravi e articolate: si va dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga alla detenzione e porto illegale di armi, dall’impiego di denaro di provenienza illecita all’estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La cattura degli ultimi due soggetti conferma l’efficacia dell’azione delle forze dell’ordine italiane nel contrasto alle mafie transnazionali e ribadisce il ruolo cruciale della cooperazione tra gli organismi investigativi di diversi Paesi, ormai indispensabile per fronteggiare una criminalità organizzata sempre più globalizzata e ramificata.
È bene ricordare che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che, come previsto dalla legge, tutti gli indagati devono essere considerati non colpevoli fino al momento in cui intervenga una sentenza definitiva di condanna.