12 Maggio 2025, lunedì
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Santillo accusa: “Salvini trasforma il governo in un bancomat per le lobby”

Il senatore M5S denuncia via social mezzo milione di euro versati alla Lega da aziende legate alle infrastrutture: “Appalti e donazioni, un intreccio inquietante. Serve trasparenza”.

È un’accusa dura, diretta e senza giri di parole, quella lanciata da Agostino Santillo, senatore del Movimento 5 Stelle, attraverso i social network. Nel mirino, ancora una volta, il rapporto tra politica, grandi donatori e incarichi istituzionali. Santillo punta il dito contro la Lega e il suo leader, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, per una raccolta fondi da mezzo milione di euro in soli tre mesi, provenienti – denuncia – da imprese e dirigenti strettamente legati al settore delle infrastrutture, proprio quello di competenza del ministro.

“È semplicemente vergognoso – scrive Santillo – che la Lega incassi cifre così consistenti da aziende edili, società di trasporti e manutenzione ferroviaria, ovvero da soggetti che orbitano intorno ai ministeri guidati da Salvini. Il rischio che si stia trasformando un ruolo pubblico in un bancomat per interessi privati è reale, e gravissimo”.

Il senatore pentastellato non risparmia insinuazioni sul delicato tema dei finanziamenti ai partiti, suggerendo un possibile scambio tra donazioni e favori istituzionali: “Chi finanzia la Lega ottiene appalti o corsie preferenziali? È una domanda che va posta, soprattutto quando certe donazioni arrivano da soggetti che potrebbero trarre diretto vantaggio dalle decisioni del ministro”.

Dietro l’indignazione, anche una richiesta politica precisa: fare luce sulla rete di relazioni tra contributi economici, potere politico e incarichi pubblici, in un settore – quello delle infrastrutture – da sempre esposto a pressioni e interessi forti. “Chiederemo chiarezza – conclude Santillo – perché la fiducia nelle istituzioni si costruisce solo con la trasparenza, non con il silenzio”.

L’intervento del senatore M5S rilancia così una questione sempre attuale nel dibattito italiano: dove finisce la legittima raccolta fondi e dove comincia il condizionamento del potere economico sulla politica? Una linea sottile, che questa denuncia riporta al centro dell’attenzione.

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