Roma – “Per una volta che il servizio pubblico ha il coraggio di fare vero giornalismo, si tenta di zittirlo”. Con queste parole Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Partito Democratico ed europarlamentare, interviene con forza in difesa di Riccardo Iacona e della trasmissione Presa Diretta, finita nel mirino dopo il reportage sulla crisi umanitaria a Gaza andato in onda su Rai 3.
Il programma ha documentato le sofferenze della popolazione civile palestinese e dato spazio a voci critiche verso il governo israeliano, come quella della relatrice ONU Francesca Albanese. Una scelta editoriale che ha scatenato le proteste dell’onorevole Carlo Giovanardi, dell’avvocato Iuri Maria Prado e del semiologo Ugo Volli, che hanno presentato un esposto contro la trasmissione, accusandola di parzialità.
Ruotolo, però, respinge con decisione queste accuse: “La Rai viene attaccata proprio quando esercita il suo ruolo più nobile: dare voce a chi non ce l’ha, raccontare ciò che altri preferirebbero oscurare. È inquietante che si arrivi a criminalizzare chi mostra le vittime di un conflitto. Ma davvero vogliamo stabilire, dopo i fatti, quali morti siano degne di essere raccontate? Davvero mostrare civili sotto le bombe equivale ad antisemitismo?”
Il parlamentare democratico ha poi richiamato il Liberties Media Freedom Report 2025, che evidenzia come in Italia la libertà di stampa sia sempre più sotto pressione, in particolare all’interno del servizio pubblico. “I giornalisti della Rai – denuncia – lavorano in un clima di crescente intimidazione. La censura politica è diventata una pratica quotidiana”.
Ruotolo ha quindi espresso piena solidarietà a Iacona e alla redazione di Presa Diretta, sottolineando che “difendere chi fa informazione significa difendere il diritto dei cittadini a conoscere. Non esiste libertà senza verità, né verità senza libertà di stampa. Il Partito Democratico sarà sempre dalla parte del giornalismo libero, scomodo, necessario”.
