18 Maggio 2025, domenica
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Mattarella promulga la legge “Ponte Morandi”, ma avverte: “Discrimina unioni civili e figli non coniugati”

Il Presidente della Repubblica firma la norma sui risarcimenti alle vittime di crolli infrastrutturali, ma solleva rilievi di incostituzionalità: “Serve un intervento correttivo per garantire piena equità”

La legge destinata a garantire risarcimenti alle vittime del crollo del Ponte Morandi — e, più in generale, agli interessati da disastri infrastrutturali di rilevanza nazionale — è stata promulgata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Tuttavia, la firma del Capo dello Stato è stata accompagnata da una lettera formale indirizzata ai presidenti di Camera e Senato e alla presidente del Consiglio, in cui vengono espressi rilievi significativi sul testo della norma.

La legge, intitolata ufficialmente “Benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale”, prevede una serie di misure economiche a sostegno dei familiari delle vittime. Ma, secondo Mattarella, così com’è formulata, la norma presenta profili di incostituzionalità e rischia di introdurre trattamenti discriminatori non giustificati.

In particolare, il Presidente sottolinea come il provvedimento escluda dai benefici alcune categorie di persone che, invece, dovrebbero essere tutelate al pari di altre. “La legge — scrive Mattarella — appare discriminatoria nei confronti dei figli nati da coppie non sposate o da unioni civili, rispetto a quelli nati all’interno del matrimonio”. L’articolo 2 della norma parla infatti di risarcimenti spettanti “ai figli, in mancanza del coniuge superstite”, senza menzionare esplicitamente le unioni civili o le convivenze di fatto.

Una formulazione che, secondo il Quirinale, rischia di creare inaccettabili disparità tra cittadini, in contrasto con i principi di eguaglianza sanciti dalla Costituzione. Mattarella, pur riconoscendo l’urgenza e l’importanza della legge, invita il Parlamento e il Governo a intervenire per correggere e integrare il testo: “Si valuti con attenzione — scrive — la possibilità di estendere esplicitamente i benefici a tutti i figli delle vittime, senza distinzione in base allo status giuridico del rapporto tra i genitori”.

Un appello, quello del Capo dello Stato, che punta a promuovere un sistema di risarcimento equo e inclusivo, capace di tutelare davvero tutte le vittime, senza creare gerarchie affettive o giuridiche. In attesa di eventuali modifiche legislative, Mattarella auspica una lettura interpretativa della norma che consenta, fin da subito, un’applicazione più estensiva e rispettosa del principio di uguaglianza.

L’intervento del Presidente aggiunge così un’importante riflessione al dibattito politico e giuridico sulla tutela delle vittime e dei loro familiari, richiamando istituzioni e legislatori alla responsabilità di scrivere leggi giuste, inclusive e costituzionalmente solide.

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