18 Maggio 2025, domenica
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Faida armata a Francofonte, cinque arresti all’alba: tentati omicidi e scontri a fuoco in pieno giorno

I Carabinieri sgominano due gruppi contrapposti protagonisti di una guerra per le strade del paese. Quattro sparatorie, inseguimenti, armi rubate e droga. Arresti anche a Tivoli.

È scattata alle prime luci dell’alba di ieri una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, coadiuvati da unità speciali dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Cinofili di Nicolosi e della Compagnia di Tivoli, che ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti uomini di età compresa tra i 20 e i 31 anni, emesse dal GIP del Tribunale di Siracusa su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti sono gravemente indiziati di una lunga serie di reati, tra cui tentati omicidi, detenzione e porto illegale di armi da fuoco, ricettazione. Il tutto maturato in un contesto di faida locale nel comune di Francofonte, dove, tra l’estate e l’autunno del 2024, due gruppi rivali si sono fronteggiati a colpi di pistola in pieno giorno, inseguendosi tra le strade cittadine, mettendo a rischio anche l’incolumità di ignari passanti.

Un’estate di piombo

L’indagine, avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siracusa e dell’Aliquota Operativa di Augusta, è partita nell’agosto 2024, dopo tre gravi episodi di tentato omicidio avvenuti tra agosto e ottobre a Francofonte. La situazione aveva generato un forte allarme sociale tra la popolazione, sconvolta dalla violenza con cui le bande si sfidavano, arrivando a sparare vicino alla villa comunale e in altre aree pubbliche del paese, in orari di grande afflusso.

Gli investigatori hanno ricostruito quattro scontri armati, con inseguimenti tra auto e numerosi colpi esplosi. Le attività si sono rivelate particolarmente complesse anche a causa del clima di omertà che avvolgeva le vicende, rendendo difficile collegare tutti gli episodi e ricostruire i rapporti tra i soggetti coinvolti.

Un’indagine a 360 gradi

Per far luce sulla faida, i Carabinieri hanno messo in campo un imponente apparato investigativo: intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti, analisi di telecamere di videosorveglianza, audizioni di testimoni, oltre a riscontri scientifici di natura biologica, dattiloscopica e balistica.

Il punto di svolta è arrivato tra ottobre e dicembre 2024 e gennaio 2025, quando l’impianto accusatorio si è consolidato, permettendo alla Procura di richiedere ed ottenere dal GIP l’emissione delle misure cautelari eseguite ieri mattina.

Le perquisizioni e gli arresti

Durante le perquisizioni domiciliari, in casa di uno degli indagati è stato trovato un fucile rubato, munizioni di vario calibro, 26 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento delle dosi, elementi che aggiungono ulteriori indizi alla gravità del quadro accusatorio.

Tre arresti sono stati eseguiti a Francofonte e Tivoli, con i soggetti associati ai rispettivi istituti penitenziari. Altri due destinatari della misura, già detenuti nelle carceri di Ragusa e Caltagirone per reati analoghi, hanno ricevuto la notifica in cella.

Va ricordato che due dei cinque uomini erano già finiti in manette in flagranza di reato nei mesi scorsi per detenzione illegale di armi da fuoco (comuni e clandestine), sostanze stupefacenti e ricettazione.

Presunzione di innocenza

Le persone coinvolte, seppur gravemente indiziate, sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva, come previsto dalla Costituzione. Sarà ora l’Autorità giudiziaria a vagliare il complesso quadro investigativo nel corso dell’iter processuale.

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