Quando si parla di “prima casa” ci si riferisce a un immobile che beneficia di agevolazioni fiscali, sia in termini di imposte sull’acquisto, sia sulle imposte legate alla proprietà, come l’IMU (Imposta Municipale Unica). Ma uno dei requisiti per mantenere questi benefici è vivere stabilmente nella casa? La risposta richiede alcune precisazioni, in quanto la residenza e l’uso effettivo dell’abitazione rivestono ruoli fondamentali nella normativa italiana.
In Italia, per ottenere le agevolazioni fiscali legate all’acquisto della prima casa, occorre soddisfare alcuni requisiti. Innanzitutto, l’immobile deve essere situato nel Comune in cui l’acquirente ha la residenza o intende trasferirla entro 18 mesi dall’acquisto. È dunque necessario dichiarare la propria residenza nell’abitazione per rientrare nella normativa agevolativa.
L’uso effettivo della casa, cioè il fatto di abitarci effettivamente, non è strettamente controllato, ma l’abitazione deve comunque risultare come principale. Se l’acquirente non trasferisce la residenza entro il periodo stabilito o non risiede abitualmente nell’immobile, rischiando di perdere le agevolazioni ottenute, dovendo versare le imposte ordinarie, oltre a eventuali sanzioni.
In alcuni casi, anche se il proprietario non abita effettivamente nell’immobile, i benefici possono essere mantenuti. Ad esempio, quando il trasferimento della residenza è impedito da cause di forza maggiore, come lavori di ristrutturazione che rendono l’immobile momentaneamente inabitabile, oppure nei casi in cui il proprietario è impossibile a trasferirsi per motivi di salute o di lavoro, dimostrabili con documentazione adeguato.
Un’altra eccezione può essere il caso di chi ha acquistato l’abitazione con le agevolazioni “prima casa” ma per motivi lavorativi è costretto a trasferirsi temporaneamente altrove. La giurisprudenza ha trattato questi casi, riconoscendo le agevolazioni a chi ha dimostrato di mantenere l’intenzione di usare l’immobile come abitazione principale appena possibile.
Se il proprietario non rispetta l’obbligo di trasferire la residenza, l’Agenzia delle Entrate potrebbe revocare le agevolazioni, richiedendo il pagamento delle differenze d’imposta. Inoltre, potrebbero essere applicate sanzioni del 30% sull’importo dovuto.
Per mantenere i benefici della prima casa è quindi consigliabile trasferire la residenza al più presto e mantenere traccia documentale delle proprie intenzioni in caso di trasferimenti temporanei. È sempre utile informarsi sulle normative in corso e, se necessario, consultare un esperto fiscale o un notaio per assicurarsi di adempiere a tutti i requisiti previsti dalla legge.
Ebbene, per conservare i benefici della prima casa non basta possedere l’immobile: occorre dimostrare di risiedervi ufficialmente, salvo giustificazioni documentabili in caso di impossibilità temporanea.