4 Dicembre 2024, mercoledì
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Le elezioni americane agitano Palazzo Chigi

A cura di Ionela Polinciuc

Giorgia Meloni si ritrova a sperare segretamente in una vittoria di Kamala Harris. Non è questione di simpatie personali, anzi: se fosse solo per affinità ideologica, la premier italiana potrebbe inclinare verso i repubblicani. Ma questa volta le preoccupazioni sono di carattere strategico, valutazioni calcolate su un bilancio di costi e benefici, sia per l’Italia che per il ruolo internazionale che Meloni sta cercando di costruire per il Paese.

Negli ambienti ristretti di Palazzo Chigi, la premier ha condiviso queste riflessioni solo con i ministri più fidati. Una preoccupazione che cresce anche perché all’interno del suo partito, Fratelli d’Italia, molti simpatizzano apertamente per Donald Trump. Alcuni membri influenti vedono in Trump un leader ammirato e sostengono le sue politiche senza riserve, facendo risaltare simbolicamente il caratteristico cappello rosso con lo slogan del tycoon.

Il ritorno di Trump alla Casa Bianca porterebbe inevitabilmente l’America a rivedere le sue priorità in politica estera. In particolare, Trump ha più volte dichiarato di voler ridurre l’impegno degli Stati Uniti nel sostenere l’Ucraina contro l’invasione russa, una posizione che potrebbe avere effetti immediati sugli equilibri europei e, quindi, anche sull’Italia. Questo scenario inquieta la Meloni, che finora si è impegnata con decisione nel supporto a Kiev, consolidando l’allineamento italiano con le posizioni della NATO e dell’Unione Europea.

A complicare il quadro ci pensa Matteo Salvini, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, che in caso di vittoria di Trump potrebbe trovare una sponda per ritirare il sostegno italiano all’Ucraina. Salvini è stato chiaro sulla sua posizione, più volte espressa in passato, e potrebbe cogliere l’occasione di un cambio di rotta a Washington per spingere l’Italia verso una politica estera meno coinvolta in questioni esterne, soprattutto riguardo al conflitto russo-ucraino.

Per Meloni, dunque, una vittoria di Harris sarebbe il risultato più favorevole, evitando il rischio di destabilizzare la linea politica estera italiana. Intanto, i consiglieri ei pontieri di Palazzo Chigi sono già al lavoro, preparandosi a gestire i possibili scenari futuri ea rafforzare i rapporti internazionali, a prescindere dall’esito delle elezioni.

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