8 Settembre 2024, domenica
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Un padre assente può chiedere l’affidamento del figlio? Ecco cosa dice la legge

Le dinamiche legali e psicologiche dietro le richieste di affidamento da parte di genitori assenti

Il tema dell’affidamento dei figli è uno dei più delicati e complessi nel campo del diritto di famiglia. Recentemente, una domanda sta sollevando un acceso dibattito: un padre assente può chiedere l’affidamento del figlio? La questione non solo solleva interrogativi legali, ma anche profondi dubbi etici e psicologici.

Secondo il diritto di famiglia italiano, l’affidamento dei figli è stabilito dal giudice con l’obiettivo primario di garantire il benessere e lo sviluppo equilibrato del minore. In linea generale, la legge prevede l’affidamento condiviso tra entrambi i genitori, salvo situazioni particolari che possano nuocere al bambino.

Un padre che è stato assente per un periodo prolungato può comunque chiedere l’affidamento del figlio, ma la sua richiesta sarà sottoposta a un rigoroso esame da parte del tribunale. Il giudice valuterà vari fattori, tra cui:

  1. Motivazioni dell’assenza: Il padre dovrà giustificare le ragioni della sua assenza e dimostrare che non è stato causato da un disinteresse per il figlio.
  2. Interesse del minore: La corte esaminerà se il ritorno del padre nella vita del bambino sia nel suo migliore interesse, tenendo conto della stabilità emotiva e del benessere psicologico del minore.
  3. Rapporto attuale: Saranno valutate le attuali dinamiche tra il padre e il figlio, inclusa la volontà del minore di avere un rapporto con il genitore assente, se il bambino ha un’età sufficiente per esprimere un’opinione.

Aspetti psicologici dell’affidamento

Dal punto di vista psicologico, l’ingresso di un genitore assente nella vita del figlio può essere un processo delicato. Gli esperti sottolineano che:

  • Gradualità: È fondamentale che il ritorno del genitore avvenga in modo graduale per permettere al bambino di adattarsi.
  • Supporto psicologico: Il coinvolgimento di psicologi o terapeuti può facilitare la transizione e aiutare il minore a elaborare eventuali sentimenti di abbandono o confusione.
  • Cooperazione genitoriale: Entrambi i genitori dovrebbero collaborare per creare un ambiente stabile e supportivo, minimizzando conflitti che potrebbero influire negativamente sul bambino.

Ci sono numerosi casi in cui i tribunali italiani hanno concesso l’affidamento a un genitore precedentemente assente, ma solo dopo una valutazione approfondita delle circostanze. Ad esempio, in una recente sentenza del Tribunale di Milano, un padre che aveva vissuto all’estero per motivi di lavoro è riuscito ad ottenere l’affidamento condiviso dopo aver dimostrato un impegno costante nel ricostruire il rapporto con il figlio attraverso visite regolari e supporto emotivo.

Mentre la legge italiana non esclude la possibilità per un padre assente di chiedere l’affidamento del figlio, il successo di tale richiesta dipende da una serie di fattori complessi. È essenziale che il padre dimostri un sincero interesse per il benessere del figlio e che sia disposto a lavorare con l’altro genitore per garantire un ambiente stabile e amorevole.

Per le famiglie che si trovano ad affrontare queste situazioni, è consigliabile cercare l’assistenza di legali specializzati in diritto di famiglia e di professionisti del supporto psicologico per navigare al meglio questo percorso complesso e delicato.

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