L’Unione Nazionale Consumatori ha presentato un esposto all’Antitrust sul mistero del salmone “sparito”.
“Un salmone che fa cucù dalla finestrella! Un prodotto confezionato in modo da far apparire in una finestrella un ricco e gustoso contenuto. Peccato che sia poi l’unico salmone presente nell’intera confezione. Un involucro, un imballaggio, studiato apposta per far presupporre la presenza di un maggior quantitativo di cibo rispetto a quello effettivamente racchiuso” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il consumatore parte dal presupposto che una finestrella serva a dare un esempio del contenuto, a esemplificare e illustrare il bene incluso, a far vedere una parte del prodotto, una porzione di esso, non tutto il salmone. In questo caso, invece, la finestrella è usata per i fini esattamente opposti: per occultare il bene mancante, per rendere meno trasparente il contenuto della confezione, per mascherare l’assenza del salmone, per illudere e trarre in errore il consumatore. Un’inversione del normale uso della finestrella. Per questo abbiamo chiesto all’Antitrust di accertare se questa pratica commerciale sia corretta o se invece sia idonea a indurre in errore il consumatore medio e a falsare il suo comportamento economico” conclude Dona.
L’esposto è stato illustrato oggi a margine della conferenza stampa per la presentazione della ricerca realizzata in collaborazione con Eures su economia circolare e consumi sostenibili ed è a disposizione dei giornalisti che ne fanno richiesta via email a press.economia@consumatori.it .
Fonte: Unione nazionale Consumatori
