27 Aprile 2024, sabato
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Diritti umani e crisi internazionali: Intervista con l’Avv. Margherita Morelli

A cura di Ionela Polinciuc

In un’epoca segnata da crescenti tensioni globali e violazioni dei diritti umani, abbiamo avuto l’onore di intervistare l’Avv. Margherita Morelli, che si occupa del diritto internazionale e dei diritti umani. Attraverso la sua profonda conoscenza e la sua esperienza pluriennale, l’Avv. Morelli offre un’analisi dettagliata delle sfide attuali e delle prospettive future riguardanti la tutela dei diritti umani, con particolare attenzione alla crisi in corso a Gaza. Nell’intervista, l’Avv. Morelli condivide le sue riflessioni sulle percezioni attuali dei diritti umani, sottolineando l’importanza di un’impostazione etica e solidale nell’affrontare le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Con uno sguardo critico ma speranzoso, l’Avv. Morelli ci offre preziose prospettive su come affrontare le sfide emergenti e promuovere una cultura globale dei diritti umani.

Avv. Margherita Morelli: Se oggi si pensa ai diritti umani, molti hanno la percezione di un affievolimento della sensibilità su questo tema. Si tratta di una percezione realistica? 
Sicuramente si tratta di una percezione realistica. Piuttosto che un affievolimento della sensibilità su questo tema, direi che le crisi e i conflitti internazionali degli ultimi tempi hanno creato un profondo senso di sfiducia nella comunità, poiché molte violazioni restano impunite e la tutela dei diritti umani sembra non essere assicurata a tutti gli individui. Si rileva dalla condotta degli stati occidentali un’unanime condanna verso la Russia, ma al contempo si rendono complici di quanto accade in Palestina, dove fame, sete e mancanza di medicinali vengono utilizzate come arma di guerra.

Gaza: una strage senza fine. Anche per questo tipo di informazione, serve oggi un linguaggio nuovo….

Quello che accade a Gaza è l’espressione più eclatante dell’ipocrisia con cui viene strumentalizzata la tutela dei diritti inviolabili della persona, il che fa perdere credibilità a chi si erge a difensore dei diritti umani. Mi riferisco anche ad alcune associazioni che hanno come programma la tutela dei diritti umani, ma che di fatto si ispirano a doppi standard. Quando si consente la distruzione della cultura e dell’identità di un popolo, decretandone la disumanizzazione come sta accadendo a Gaza, si aprono pericolose derive e si spiana la strada a numerose altre violazioni.

Secondo Lei, quali interventi sul ruolo dell’Europa nella difesa dei diritti umani sono più urgenti?

Inquieta molto la deriva europea verso un’economia di guerra, come evidenziato dall’accordo recente al Consiglio dell’UE dei 27 paesi che hanno confermato il piano di preparazione militare e civile rafforzata con cospicui investimenti sul riarmo, anziché elaborare un piano di pace e di negoziato. Questo atteggiamento confligge con i principi e valori su cui l’UE si fonda per assicurare pace, solidarietà e benessere ai popoli europei. Quest’ansia di guerra, dopo i disastri delle due guerre mondiali, sta diventando francamente assai pericolosa e incomprensibile per i popoli europei, desiderosi di pace ed efficienza dei servizi sociali.

Gaza: In questo scenario, quali sono le sfide principali sul tema dei diritti umani oggi?

Per la questione palestinese e per gli orrori di Gaza, occorrerebbe una presa di posizione netta, senza ipocrisie e finta solidarietà dei paesi occidentali, che imponga con forza il cessate il fuoco, un cospicuo programma di aiuti umanitari e soprattutto una condanna senza appello del governo israeliano, già a rischio di condanna per genocidio davanti alla Corte Internazionale Penale, affinché i responsabili di tanto orrore siano giudicati nelle sedi opportune per crimini contro l’umanità e siano colpiti da sanzioni. I diritti non possono essere oggetto di concessione, ma sono intrinseci di ciascuna persona. Il dilagare dell’impunità per le gravi violazioni a cui stiamo assistendo dimostra con evidenza che siamo assai lontani dall’idea ispiratrice della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo elaborata dopo la seconda guerra mondiale. La sfida principale che devono affrontare le istituzioni, e mi riferisco a quelle europee, è riappropriarsi dei valori etici che con le loro scelte inopportune di guerra e di disuguaglianza hanno messo in crisi, e che sono alla base della tutela dei diritti inalienabili di ciascun individuo, come il diritto alla vita, alla libertà e alla tutela della persona, e che costituiscono anche alcuni dei principali valori su cui si fonda la solidarietà europea.

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