Nel momento in cui il repêchage non dà buon esisto, il datore può procedere al licenziamento per giustificato motivo oggettivo, nel qual caso è dovuto il preavviso.
Ebbene, ricordiamo che il dipendente può contestare la decisione del datore di lavoro di procedere al licenziamento perché ritiene che la verifica del repêchage non sia stata fatta correttamente. Ad esempio perché sussistono altre mansioni a cui potrebbe essere adibito. In questo caso, deve:
- inviare una lettera di contestazione all’azienda entro 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento;
- nei successivi 180 giorni deve depositare il ricorso in tribunale.
Attenzione! Il dipendente potrà pretendere dall’Inps la Naspi, ossia l’assegno di disoccupazione
