A cura dell’Avv. Margherita Morelli
I bambini di Gaza dovrebbero essere felici, mangiare, dormire, giocare, essere curati e ascoltati. Lo prevedono le convenzioni internazionali a tutela dei bambini e dei minori mentre quelli di Gaza stanno morendo di fame e di dolore nella indifferenza dei governanti occidentali.
Invece, hanno aperto le porte, le scuole e le case agli altri bambini, li hanno coccolati con grande premura mentre regalavano bombe ai genitori per fare la guerra.
Però, tutti i bambini odiano la guerra e non ne capiscono il senso. Hanno paura, mentre meritano di vivere in pace, di stare in una casa calda e accogliente con la loro famiglia, di coltivare amicizie e curiosità e abbisognano tutti anche delle stesse identiche attenzioni e della medesima protezione, sicurezza e ascolto.
I bambini di Gaza invece sono condannati a un incubo perenne senza alcuna speranza concreta di sopravvivenza.
L’allarme e’stato anche lanciato dalle organizzazioni internazionali.
Chi sta sostenendo questa aggressione punitiva di massa, espressione di una follia delirante, irrefrenabile e incontenibile, non più giustificata e sconvolgente, siamo a quasi 20000 morti di cui il 70 per cento minori, e la finanzia pure, e’un grande ipocrita, un criminale di guerra perché con i bambini di Gaza sta violando platealmente e scientemente le convenzioni internazionali e i diritti del fanciullo
E’umanamente un vigliacco miserabile e ha perso oltre la faccia anche la credibilità e l’onore.
I diritti dei fanciulli non hanno colore politico, razza o religione. Chi alimenta le guerre
si autoalimenta di disumanità soprattutto nei confronti dei bambini e si avvia alla propria autodistruzione perché fa male ” alla carne che cresce”.
Lo predicavano i nostri anziani la cui saggezza resta impressa nella memoria del tempo.
I bambini di Gaza vanno salvati e la guerra deve essere fermata subito e senza infingimenti o temporeggiamenti.
Ogni minuto che passa un bambino a Gaza muore o viene mutilato tra atroci sofferenze.
I bambini di Gaza non devono più aspettare e non devono soffrire o morire.
Non diventiamo complici di un infanticidio di massa.
Il nostro futuro dipende anche dal loro futuro come quello di tutti i bambini del mondo.
