28 Aprile 2024, domenica
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Iran giustiziato ragazzo di soli 17 anni

A cura di Giovanni De Ficchy

Teheran ha giustiziato un giovane di soli 17 anni, condannato a morte per omicidio in una vicenda dai contorni giudiziari poco trasparenti.

Il giovane si chiamava Hamidreza Azari, ed era nato il 1° agosto 2006, quindi al momento dell’omicidio di cui era stato accusato aveva 16 anni e 8 mesi.
È importante notare che nella confessione forzata trasmessa in televisione, e nella notizia data dai media filogovernativi, la sua età è stata indicata come 18 anni.

Per questo, spiegano i movimenti attivisti, l’esecuzione costituisce una nuova violazione dei diritti umani e della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia da parte della Repubblica islamica, che definisce minore qualsiasi persona di età inferiore ai 18 anni.

Si tratta di un tentativo deliberato di eludere le responsabilità per aver violato le leggi internazionali che vietano esplicitamente l’uso della pena di morte contro i minori autori di reati.

“L’Iran è uno dei pochi Paesi – sottolinea in una nota Ihr – che condanna a morte i bambini e giustizia più minorenni di qualsiasi altra nazione al mondo”, aggiungendo che, secondo gli ultimi dati, almeno 68 minorenni sono stati giustiziati nella Repubblica islamica dal 2010. 

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