A cura di Luisa Russo
Il colore che contrasta le violenze è il rosso, e c’è sempre un motivo dietro ogni giusta scelta. Siamo nel 2009 quando un’artista messicana Elina Chauvet installò partendo dalla piazza del suo paese natale (Casas Grandes) attraverso un percorso ben preciso, oltre 100 paia di scarpe di colore rosso: titolo dell’opera “Zapatos Rojos”. L’artista si era ispirata per la realizzazione dell’opera alla memoria della sorella: scomparsa in seguito alle ripetute violenze e abusi subiti parte del marito. La domanda è: perché la scelta del colore rosso? E poi perché proprio le scarpe?
Le scarpe solitamente sono l’unica cosa che resta della vittima. E di colore rosso perché; è il colore del sangue che viene versato per quell’amore che si è tramutato in odio e violenza. Dal 2009 quindi il colore è di adozione alla causa contro le violenze non solo sulle donne, ma di genere. Al 12 novembre 2023 i dati ufficiali del Ministero dell’ Interno riportano che: le donne uccise per mano del proprio partner, o ex sarebbero 102. Sarà portato in Senato, e già approvato alla Camera il disegno di legge per le misure di tutela delle donne in pericolo. Perché solo adesso? Perché è successo a Giulia? La risposta è no. La nota stonata, è il fatto che più e più volte in passato anche durante i precedenti governi se ne sia parlato ma mai si è giunti a fatti concreti. Il nuovo disegno di legge prevede: una maggior prevenzione con arresto in “flagranza differita” restringendo sempre di più il tempo a 20 giorni. Ammonimento, braccialetti e le distanze da mantenere. Ci affidiamo alla giustizia, come sempre dovrebbe essere. E ricordate
” L’amore vero non uccide, non controlla, non opprime, non tappa le ali”. Se state vivendo questo tipo di amore scappate, scappate via abbiate il coraggio di farlo e non fatevi intimidire.