12 Novembre 2024, martedì
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Come tutelarsi se non si è sposati?

Spesso ci viene chiesto, com’è possibile tutelarsi se non si è sposati; ebbene, bisogna sapere che i conviventi hanno la facoltà di rendere una dichiarazione congiunta all’ufficio Anagrafe del proprio Comune al fine di ottenere il certificato di residenza e lo stato di famiglia. Un simile adempimento riconosce alla coppia i seguenti diritti:

se necessario fare visita al partner detenuto in carcere,

assistenza al convivente ricoverato in ospedale e ovviamente ottenere informazioni riguardanti il suo stato di salute

ha il diritto di subentro nel contratto di locazione in caso di decesso del partner intestatario;

possibilità di partecipazione alla gestione dell’attività dell’impresa familiare;

assistenza: sia morale che materiale da parte del partner

risarcimento del danno in caso di morte del partner a causa di illecito di terzi;

assegno periodico in caso di cessazione della convivenza.

Esiste anche la possibilità di tutelarsi se si decide di stipulare un contratto di convivenza. In poche parole, si tratta di sottoscrivere un documento – con atto pubblico o scrittura privata autenticata – per regolare gli aspetti patrimoniali della vita in comune, come ad esempio la contribuzione alle spese della famiglia, la nomina del compagno in qualità di tutore, curatore o amministratore di sostegno, la rappresentanza in caso di malattia (ovviamente con tutti i diritti dopo la morte del partner l’uso della casa, gli acquisti compiuti durante la convivenza, e cosi via.

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