Ebbene, con questo termine si richiama un concetto di persona ignorante che, pur di non mostrare le proprie incapacità o di difendere un cliente indifendibile, è abituato a “mescolare le carte” del processo, ogni tanto alterandole, in modo tale che risulti difficile risalire alle effettive ragioni.
La Cassazione ha chiarito che la menzione del termine “azzeccagarbugli” ha quindi, nella nostra società, una connotazione ingiuriosa, soprattutto quando viene associata ad altre espressioni dispregiative. Ovviamente, Il contesto in cui la parola è stata usata è rivelatore. Accompagnato da termini come “buffone” e “vai a lavorare al circo, fai più bella figura”, emerge un chiaro intento di denigrare la reputazione professionale e personale del destinatario.