8 Maggio 2024, mercoledì
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Malattia non pagata dal datore di lavoro: cose da sapere

Prima di tutto, bisogna sapere che la malattia viene pagata in parte dall’azienda e in parte dall’Inps, per quest’ultima parte anticipata dal datore, che quindi, non pagando, sta ingannando sia te, che l’Ente previdenziale. Vediamo allora quali sono i tuoi diritti in caso di malattia e cosa fare in caso di mancato pagamento del relativo trattamento economico.

Trattandosi di una condizione che non dipende dalla volontà del lavoratore e che gli impedisce di svolgere le proprie mansioni e procurarsi reddito, la legge tutela la malattia prevedendo che, durante i periodi di assenza per cura e convalescenza, al dipendente ammalato sia comunque garantito il pagamento della retribuzione.

Detto questo, l’Inps, ricevuto il certificato, metterà a disposizione del datore l’attestato di malattia.

Inoltre, in quanto finalizzata alla tutela della salute dell’individuo, diritto costituzionalmente garantito, la malattia è particolarmente tutelata nel nostro ordinamento, prevedendo la legge, come detto, che il lavoratore ammalato possa ricevere ugualmente la retribuzione e, altresì, che abbia diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo indicato nei CCNL di categoria solo decorso il quale l’azienda potrà licenziarlo per eccessiva morbilità.

Diventa fondamentale sapere che i primi tre giorni di assenza per malattia sono interamente a carico del datore di lavoro (c.d. periodo di carenza), mentre i giorni successivi sono a carico dell’Inps, sebbene anticipati dal datore di lavoro. Generalmente, anche quando l’Inps paga la malattia, i CCNL di categoria prevedono a carico del datore di lavoro un’integrazione dell’indennità durante il periodo di conservazione del posto di lavoro, fino ad un determinato ammontare che può essere una quota o il 100% della normale retribuzione.

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