16 Ottobre 2024, mercoledì
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Giovanni Santese: ”Io volevo fare un inno alla maturità”

A cura di Ionela Polinciuc

Giovanni è uscito il tuo disco “forever vecchio” perché proprio questo nome?

Forever vecchio è un gioco con il Forever young, molto più comune e sentito nell’immaginario generale. Io volevo fare un inno alla maturità, alla consapevolezza della mortalità. In realtà è la title track che contiene questa volontà, mentre il disco intero ha preso questo nome soltanto perché a un certo punto mi sono accorto che per quanto le canzoni fossero molto diverse tra loro nei temi, erano state scritte con lo stesso spirito.

Raccontaci le sfide che hai dovuto superare per arrivare a questo traguardo

Non ci sono state particolari lotte, per quanto avere quello che ho oggi non sia stato facile e non sia necessariamente una cosa scontata. Sicuramente tenere in piedi tutto non è assolutamente semplice, e la quantità di lavoro che comporta a volte può anche scoraggiare, ma non mi sono mai abbattuto fino in fondo: scrivere canzoni è per me un bisogno naturale, capito questo, ho deciso di farlo al meglio.

Progetti in vista che intendi realizzare entro la fine dell’anno?

Suonare in giro col Forever Vecchio Tour, uno spettacolo di parole e canzoni, scritto insieme a Lorenzo Kruger di cui sono molto contento e orgoglioso.

Ci vuoi raccontare l’episodio che più ti ha segnato durante la tua carriera musicale?

Probabilmente la candidatura nella cinquina del Tenco come migliore opera prima nel 2015: è stato importante con il mio primo disco in assoluto ricevere quel tipo di apprezzamento.

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