5 Dicembre 2024, giovedì
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Le vittime di guerra che non hanno armi

A cura dell’Avv. Margherita Morelli

La guerra dei migranti per sopravvivere alla guerra della miseria, dello sfruttamento, delle catastrofi, è quella delle vittime della virulenza e dell’astio degli odiatori seriali o dell’abulia narcotizzante del potere che non vuole o non può. Sono gli uomini che non hanno armi, né dignità né diritto all’autodeterminazione
In genere, non sono biondi e non hanno occhi azzurri. Sono sporchi e neri e a volte pure brutti.
Vengono sulle barcacce a sfidare la forza delle onde a rubarci il lavoro e raccolgono pomodori con 40 gradi all’ombra.
Lavorano sui cantieri a dieci euro al giorno e finiscono in baracche lerce e maleodoranti se non vanno a ingrassare la terra diventando essi stessi concime o finiscono arenati a faccia in giù sulla battigia se non siano prima carne per i pesci.
Sono clandestini senza nome e senza volto. Però tutti hanno una storia perché in fondo la vita è fatta di storie.
È il mondo degli uomini che nascono liberi ma diventano schiavi.
Sono quelli a cui non è dato altro se non sopravvivere barcamenandosi tra il Sogno di una vita migliore e l’Angoscia di lasciarsi sopraffare.

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