18 Aprile 2024, giovedì
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Donare una casa: cose da sapere

Prima di tutto, bisogna sapere che la donazione, però, è un atto solenne e impegnativo, proprio perché avviene senza nulla in contraccambio.

L’articolo 782 del Codice civile spiega bene come la donazione di un immobile di qualsiasi tipologia, categoria catastale e valore, richiede sempre la forma dell’atto pubblico, altrimenti è nulla. In poche parole, non si può fare a meno del notaio.

Di solito, la forma più usata è la donazione con riserva di usufrutto: in poche parole, il donante trasferisce soltanto la nuda proprietà dell’immobile, mantenendo per sé l’usufrutto, e quindi la possibilità di continuare ad abitare in quella casa, per un periodo di tempo stabilito.

La donazione di una casa, sicuramente ha un costo.

Diventa importante sapere che nel caso in cui la donazione immobiliare viene compiuta tra coniugi, o tra genitori e figli, o tra altri ascendenti e discendenti diretti la tassazione scatta solo al superamento del valore di un milione di euro, con l’aliquota del 4% sull’eccedenza: facciamo questo esempio: se l’immobile vale 1.200.000 euro, si pagheranno 8.000 euro.

Se la donazione avviene tra fratelli e sorelle, la franchigia è di soli 100.000 euro e l’aliquota d’imposta sale al 6%.

Per quanto riguarda le donazioni tra parenti fino al quarto grado, sono soggette all’aliquota del 6%, senza franchigie di esenzione. Nel momento in cui la donazione di una casa avviene tra i parenti più lontani o addirittura estranei l’imposizione sale all’8%.

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