25 Aprile 2024, giovedì
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Salvini: regole in arrivo su autovelox

A cura di Ionela Polinciuc

Autovelox: l’argomento ormai preso di mira dal Governo, con Salvini, che fa la richiesta di “intervenire in modo definitivo” sul loro utilizzo “per evitare gli usi impropri, visto che in alcuni casi vengono usati solo per fare cassa”. “Bisogna trovare il modo – ha affermato il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini rispondendo al ‘Question Time’ alla Camera – di avere bilanci più sani senza pesare sulle tasche degli automobilisti e motociclisti senza realizzare una reale sicurezza stradale”.

Al riguardo, riportiamo integralmente il comunicato stampa dell’Unione Consumatori di oggi 20 aprile 2023.

Unc: bene, ma sentite associazioni di consumatori

Il ministro Salvini ha annunciato che sta lavorando su un pacchetto organico di revisione dei codice della strada, compresi gli autovelox, photored e simili. Il decreto interministeriale è stato esaminato dalla stato regioni e ora i tecnici stanno valutando gli adeguamenti alle richieste che arrivano dai comuni.

“Bene, ottima notizia. Ma il ministro deve sentire anche le associazioni di consumatori. Abbiamo depositato da anni in Parlamento le proposte di modifica al codice della strada per aumentare la sicurezza, evitando al tempo stesso abusi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Sugli autovelox fissi, ad esempio, chiediamo da anni che siano i Prefetti a fissare i limiti di velocità, visto che già li devono autorizzare con un loro decreto e che sia una loro responsabilità decidere l’esatta posizione e non il semplice km della postazione di controllo, troppo spesso piazzato in modo nascosto dai comuni subito dopo una curva e non correttamente segnalato e visibile come prevede il Cds” prosegue Dona.

“Basta on il vizietto di alcuni sindaci di piazzare il semavelox e poi ridurre la durata del giallo sotto i 4 secondi, complice il vuoto normativo che non fissa la sua durata minima o piazzare un autovelox e poi ridurre il limite di velocità in modo ingiustificato da 90 a 70 Km/h o 50 km/h, tanto per fare cassa” conclude Dona

Di seguito alcune delle richieste avanzate dall’Unc:

a)      siano i Prefetti a dover fissare, nel decreto autorizzativo, i limiti di velocità, in modo che siano congrui rispetto al tipo di strada.

b)     siano i Prefetti a stabilire, essere responsabili e controllare se la segnaletica è conforme al Cds e ben visibile, dove deve essere collocato l’autovelox, in modo che sia ben visibile, su quale lato della strada debba essere collocato.

c)      sia compito dei Prefetti far rimuovere tutti i falsi cartelli che indicano la presenza di un autovelox, quando questo non è effettivamente presente e/o attivo.

d)     le postazioni di controllo, laddove sono possibili i sorpassi, vadano preventivamente segnalate su entrambi i lati della carreggiata, parallelamente, sia a sinistra che a destra della strada, in modo che anche chi sorpassa o è sorpassato possa vederli. Altrimenti il comma 6 bis dell’art. 142 secondo il quale “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili“, viene vanificato se il cartello è solo a destra e si sta sorpassando, dato che viene oscurato dal veicolo sorpassato.

e)      insieme a tutti i cartelli che segnalano la presenza dell’autovelox ci sia sempre, obbligatoriamente, pena nullità della multa, anche quello del limite di velocità previsto, insieme. Questo perché troppo spesso l’automobilista vede il cartello “controllo della velocità” ma non sa quale è il limite di velocità consentito e non lo trova più tra il cartello che segnala il controllo e l’autovelox.

f)      che, dove c’è la postazione di controllo, sia ripetuto sia il cartello che indica la presenza dell’autovelox sia il limite di velocità.

g)     che tra il primo cartello che segnala l’autovelox e l’autovelox ci siano obbligatoriamente tra 300 e 400 metri (non quindi le distanza variabile minima indicata, per ciascun tipo di strada, dall’art. 79, comma 3, Reg. Esec. C.d.S. per la collocazione dei segnali di prescrizione), durante i quali il limite di velocità non possa cambiare.

h)     che il segnale con il limite di velocità posto insieme a quello che segnala l’autovelox, non sia il primo ad indicare quella velocità. Si tratta di evitare, cioè, che in poco spazio si passi da un limite di 90 Km/h a 50 Km/h e che poi tra il nuovo limite di 50 e l’autovelox ci siano magari pochi metri, come purtroppo frequente in molti comuni, dato che in un secondo (il tempo utile per poter mettere il piede sul pedale del freno) a 90 Km/h si percorrono già 25 metri. Ovvio che su questa richiesta si può anche soprassedere se si accettano sia la proposta g) che la e). Altrimenti, in subordine, si chiede che tra il cartello che indica la velocità rilevata dall’autovelox e l’autovelox stesso debbano esserci almeno 400 metri.

i)       tra il segnale e la postazione non devono essere presenti intersezioni o immissioni laterali di strade, altrimenti il segnale va ripetuto (mantenendo sempre le distanze del punto g).

j)       troppe le tipologie dei cartelli che indicano la presenza dell’autovelox. Si chiede che i cartelli siano resi tutti uniformi, siano fatti rimuovere dai Prefetti tutti quelli non conformi e che i cartelli siano ingranditi almeno del 50%.

k)     vi sia l’obbligo, attualmente non previsto, di indicare se si tratta di autovelox o di un controllo della velocità media, tipo tutor. I cartelli dovranno essere differenziati a seconda del tipo di rilevazione.

l)       le regole dalle lettere b) a j) devono valere sia per i controlli da remoto, ossia le postazioni fisse, sia nel caso di controlli occasionali con la presenza di un organo di polizia stradale.”

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