25 Aprile 2024, giovedì
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Perché alcune persone hanno molta paura dell’abbandono?

A cura di Salvatore Allocca

La paura, di perdere la persona amata appartiene a una delle trappole emotive più insidiose. Questo timore, ha origini profonde e spesso inconsce, addirittura, in alcune persone, affonda le sue radici nella fase pre-verbale dello sviluppo psichico. Questo disturbo è caratterizzato dalla paura della perdita della persona a cui si è particolarmente legati. Questa paura si estende in tutte le relazioni in cui si percepisce una instabilità affettiva, ma anche nei rapporti stabili e continuativi.

Le persone affette da questo problema, tendono a percepire ogni forma d’interruzione emotiva o fisica come un segnale di mancanza di amore oppure perdita di interesse. Ciò può innescare reazioni di rabbia, di accuse verso l’altro e, molto spesso, queste stesse reazioni, aumentano la probabilità che la relazione finisca tra litigi vari o un atteggiamento veramente distaccato del partner.

Come può essere affrontata la paura dell’abbandono?

Il compito di affrontare la trappola dell’abbandono è molto impegnativo proprio perché questa sensazione dell’abbandono ha origini molto antiche nello sviluppo psichico. Questa difficoltà di essere abbandonati è un’emozione profonda che è possibile iniziare ad affrontare partendo dall’accettazione e dal riconoscimento della propria fragilità e provare a gestirla, senza esserne sopraffatti. Questo è l’obiettivo più importante.

Il secondo obiettivo è riconoscere la paura dell’abbandono nel presente, definirla chiaramente, cioè comprendere pienamente che il sentimento di abbandono che si prova nella relazione attuale proviene dal proprio passato, riassociarlo, quindi alle esperienze passate.

Riconsiderare la paura dell’abbandono come una sensazione emotiva scatenata dalle esperienze del passato e che la situazione di adesso è sicuramente completamente diversa da quella del passato, è un punto molto importante.

Quindi, da una parte riconoscerne le origini, dall’altra ridefinire se stessi non più dal punto di vista della fragilità e incapacità ad affrontare le paure, ma come una persona nuova con le proprie abilità, risorse, apprendimenti nuovi ed efficaci.

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