A cura di Ionela Polinciuc
COME SI DIVIDE L’EREDITÀ SENZA TESTAMENTO?
Preliminarmente è necessario precisare che vi sono tre tipi di successione ereditaria:
- testamentaria che, in presenza di testamento, offre diverse opportunità di pianificazione ereditaria;
- ereditaria o legittima quando, in assenza del testamento, l’eredità viene distribuita per legge in base al rapporto di parentela tra il defunto e gli eredi;
- necessaria, secondo cui alcune categorie di familiari devono ricevere una quota di patrimonio fissata per legge.
La disciplina in materia è dettagliatamente contenuta nel codice civile.
Il legislatore ha previsto due diverse ipotesi di successione alla morte del de cuius:
- Quando il defunto non ha lasciato disposizioni di ultima volontà, il che accade di frequente, l’eredità spetta normalmente al coniuge e ai figli del defunto.
Se il defunto ha un solo figlio, l’eredità viene divisa a metà tra questo e il coniuge.
Se invece i figli sono due o più, a questi spettano complessivamente i due terzi del patrimonio ereditario, da dividere tra loro, e al coniuge rimane un terzo.
- Se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli e i genitori (se questi sono ancora in vita). In ogni caso al coniuge spettano i due terzi del patrimonio ereditario.
Quando il coniuge concorre con i fratelli o con i genitori del defunto a questi spetta un terzo dell’eredità.
Invece, se insieme al coniuge, sopravvivono al defunto sia genitori che fratelli, questi si dividono per capi la quota di eredità a loro spettante (che è sempre, complessivamente, di un terzo), ma ai genitori spetta almeno un quarto dell’eredità, quindi ai fratelli rimane ben poco.
In mancanza di figli e del coniuge, l’eredità è divisa tra genitori e fratelli del defunto.
La divisione si fa sempre per capi, ma ai genitori è riservata almeno la metà dell’eredità.
Qualora i figli o i fratelli del defunto sono premorti oppure rinunziano all’eredità, subentrano nei loro diritti i rispettivi discendenti, in virtù della cosiddetta rappresentazione.
In tale ultimo caso l’eredità si divide per stirpi, cioè si attribuiscono le quote che spetterebbero ai soggetti premorti o rinunzianti, e queste vengono a loro volta divise tra i rispettivi discendenti.
In mancanza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli o loro discendenti, l’intera eredità spetta ai più prossimi tra gli altri parenti entro il sesto grado.
Mancando anche questi, l’eredità verrà devoluta allo Stato.