Se vi siete chiesti se è possibile sospendere il pagamento dell’affitto per chi, a fine mese, non ha soldi a sufficienza per saldare il conto, oppure si può bloccare il pagamento dell’affitto se l’appartamento presenta dei problemi che il locatore non intende risolvere e che impediscono un godimento pieno del bene? Domande che sorgono spontanee, soprattutto in questo periodo di forte crisi dovuta alla pandemia e successivamente dalla guerra.
Chiariamo una cosa: Il pagamento dell’affitto non può essere sospeso per nessuna ragione collegata alle possibilità economiche dell’inquilino.
Invece, se la causa della difficoltà economica è indipendente dalla volontà del conduttore ed è tale da rendere oggettivamente impossibile il pagamento del canone, si può recedere in anticipo dal contratto per giusta causa.
La legge parla chiaro: si può bloccare il pagamento dell’affitto solo in caso di totale inutilizzabilità dell’appartamento. In buona sostanza, solo se il conduttore è costretto a lasciare l’immobile a causa di tali difetti non è più dovuto il canone. Viceversa, in caso di parziale utilizzo dell’immobile il canone deve essere versato.
Nella pronuncia in commento la Cassazione sottolinea che: «In tema di locazione di immobili il conduttore può sollevare l’eccezione di inadempimento ai sensi dell’articolo 1460 Codice civile non solo quando venga completamente a mancare la prestazione della controparte, ma anche nel caso in cui dall’inesatto inadempimento del locatore derivi una riduzione del godimento del bene locato, purché la sospensione, totale o parziale, del pagamento del canone risulti giustificata dall’oggettiva proporzione dei rispettivi inadempimenti, e dall’obbligo di comportarsi secondo buona fede»
