19 Aprile 2024, venerdì
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Aumento incidenti stradali post covid: perché? Dalla rubrica A.U.G.E., Avv. Giuseppe Esposito Alaia ci risponde

A cura di Ionela Polinciuc

Aumento incidenti stradali post covid: perché?

” Sono 9.014 gli incidenti verificatisi in Campania lo scorso anno, con 214 morti e 12.833 feriti. È quanto emerge dai dati nazionali Istat sugli incidenti stradali. Rispetto al periodo del Covid nel 2020, nelle statistiche aumentano incidenti (+ 27,2 per cento), vittime (+21,6)e feriti (+28,9): un dato sostanzialmente in linea con quelli nazionali rispettivamente di +28,4, +20,0 e +28 ,6 per cento. Tra il 2020 e il 2021 l’indice di lesività aumenta dal 140,5 al 142,4; l’indice di mortalità invece si riduce da 2,5 decessi ogni 100 incidenti a 2,4 nel 2021. Il rischio secondo quanto risulta dai dati dell’istituto nazionale di statistica, è notevole sulle strade statali 7 Appia, di Terra di Lavoro, Quetar, Bis-Var, sull’Asse Mediano, la Sorrentina e la Tirrenica inferiore e nei comuni nord di Napoli fino al litorale casertano. In Campania le misure nei primi mesi dell’anno hanno avuto ripercussioni sulla distribuzione temporale degli incidenti stradali: da gennaio ad aprile se ne registrano 2.007 mentre tra maggio e settembre con la riapertura di gran parte delle attività e il periodo delle vacanze, i sinistri sono 4.676, in cui hanno subito lesioni 6.753 persone (52,6 per cento)e 104sono decedute (48,6). Il bilancio conferma che il tasso di mortalità è più alto per la classe di età 15-29 anni, con un 5,6 per 100 mila abitanti, e per quella 30-44, 4,7 per 100mila abitanti. I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 65,9 per cento delle vittime e il  66 dei feriti, le persone trasportate il 15 dei morti e il 26,2 dei feriti, i pedoni il 19,2 delle vittime e il 7,8 dei feriti.

La situazione pandemica e le misure per contenerla hanno influenzato l’andamento dell’incidentalità stradale e della mobilità anche nel 2021. Rispetto al 2020 gli incidenti e gli infortunati diminuiscono nei mesi di gennaio e febbraio e aumentano in misura consistente nel periodo marzo-giugno, per poi tornare ad essere piu vicini al periodo pre-pandemia nella seconda parte dell’anno.

Nel 2021 sono 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia (+20.0% rispetto all’anno precedente), 204.728 i feriti (+28,6 %) e 151.875 gli incidenti stradali ( +28,4%), valori tutti in crescita rispetto al 2020 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 (-9.4% vittime, -15,2% feriti e -11,8% incidenti). Le vittime entro le 24 ore sono 2.397 mentre si contano 478 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dell’evento.

Le vittime aumentano tra tutti gli utenti della strada rispetto al 2020, fatta eccezione per gli occupati di autocarri, e diminuiscono rispetto al 2019. Se ne contano 169 tra gli utenti su mezzo pesanti (+44,4 % e + 23,4% rispetto a 2020 e 2019), 695 tra i motociclisti (+18,6%; -0,4%), 471 tra i pedoni (+15,2%; -11,8%), 1.192 tra gli occupanti di autovetture (+17,1%, -15,5), 67 tra i ciclomotoristi (+13,6%; -23,9%). Per biciclette e monopattini elettrici si registrano 229 vittime (+30,1 % rispetto al 2020 e -9,5% rispetto al 2019).

Con riferimento ai soli monopattini elettrici (conteggiati dal 2020), gli incidenti stradali che li vedono coinvolti, registrati in tutte le province italiane, passano da 564 del 2020 a 2.101, i feriti da 518 a 1.980, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 9, più un pedone deceduto.

Tra i comportamenti errati alla guida i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,7% dei casi (78.477), valore stabile nel tempo.

Se si cominciasse ad applicare con maggiore severità la legge come sta incominciando ad accadere con qualche rara sentenza che vede nella morte per mano di un automobilista ubriaco o drogato il reato di omicidio volontario se non addirittura premeditato, forse cominceremmo ad avvicinarci alla riduzione del numero delle vittime ed alla riduzione dei costi per l’intero sistema economico. Il vero problema, che non mi stanco di sottolineare e che ripeto da oltre vent’anni in ogni manifestazione o intervento ma che principalmente insegno ai miei studenti è che noi viviamo in un Paese senza controlli e non solo nel settore dei trasporti.”

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