20 Aprile 2024, sabato
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Risarcimento del danno endofamiliare: Dalla rubrica A.U.G.E., Avv. Monica Farina ci risponde

A cura di Ionela Polinciuc

Il risarcimento del danno endofamiliare: quando è possibile?
” Nel caso in cui i doveri reciproci tra coniugi ed i doveri verso i
figli vengano violati si ha il cd illecito endofamiliare.
L’ipotesi di risarcimento del danno tra familiari è stata riconosciuta
solo recentemente dalla dottrina e dalla giurisprudenza, che hanno man mano abbandonato quella tradizionale concezione di famiglia
che escludeva la rilevanza risarcitoria della violazione di doveri
specificamente coniugali o genitoriali. Pertanto difronte a condotte
poste in essere in violazione degli obblighi coniugali e genitoriali,
accanto ai tipici strumenti di tutela propri del sistema familiare
(separazione, addebito e sequestro dei beni) sono previste le ipotesi
di risarcimento del danno c.d. endofamiliare.
E’, quindi, la qualità di familiare a determinare la specificità
dell’illecito in quanto i comportamenti tenuti, oltre ad essere
generalmente illeciti, si compiono anche in violazione degli
specifici obblighi discendenti dallo status soggettivo di coniuge o di
genitore.
Per il risarcimento del danno endofamiliare, è necessario che la
condotta illecita:
1)  produca un danno ingiusto, da valutarsi tenuto conto della gravità e
della durata delle violazioni e delle ricadute negative sulla vita e sulla
salute del coniuge e figli.
2) vìoli un diritto fondamentale di rango costituzionale, quale la dignità
della persona, e sia di particolare gravità, realizzata con modalità
ingiuriose ed offensive, o con reiterati comportamenti violenti e
gravemente intimidatori.”

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