A cura di Ionela Polinciuc
Come comportarsi se in famiglia si subisce violenza ?
” Per quanto drammatica e, apparentemente, senza vie d’uscita agli occhi della vittima,
liberarsi dalla violenza è possibile con il giusto supporto.
Spesso, la vittima non denuncia immediatamente il suo aggressore ma lo fa solamente quando emergono i fatti più gravi, come nel caso delle violenze fisiche.
Ecco che allora, prima condizione fondamentale, è parlarne. Che si tratti di un dialogo in ambito professionale o di una confidenza in ambito amicale e familiare.
Di primaria importanza è sapere che le vittime possono contare sul sostegno e
sull’assistenza dei Centri Antiviolenza, presidi territoriali specializzati che lavorano allo
specifico scopo di sostenere le donne e, qualora fossero presenti, i loro figlie e figlie,
accompagnandole in ogni fase del percorso di liberazione dalla violenza.
I Centri Antiviolenza sono luoghi di accoglienza, di ascolto, in cui si può trovare sostegno psicologico, orientamento e assistenza legale e protezione. In tal caso, basta chiamare il numero nazionale 1522 che fornirà tutte le indicazioni necessarie.
Nel caso in cui la donna e/o i propri figli e figlie si trovino in una situazione di immediato pericolo, è fondamentale chiamare le forze dell’ordine per un intervento tempestivo.
Un supporto psicologico da parte di un professionista è poi, senz’altro un ulteriore
passaggio fondamentale per poter elaborare i vissuti e riprogettare la vita libere dalla violenza.
Da ultimo, è possibile rivolgersi ad un Avvocato penalista al fine di valutare se sussistano gli estremi per redigere e presentare una denuncia querela. In seguito, si potrà verificare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo penale con lo scopo di chiedere la punizione del colpevole ed il risarcimento dei danni subiti.”