29 Marzo 2024, venerdì
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Fondi europei, l’interrogazione di Fina sui ritardi della Regione Abruzzo

COMUNICATO STAMPA

Fondi europei, l’interrogazione di Fina sui ritardi della Regione Abruzzo

Un’interrogazione al governo, in particolare alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto e al ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, per conoscere rischi e chiedere notizie delle contromisure dei gravi ritardi della Regione Abruzzo nella spesa dei fondi europei. L’iniziativa è del senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico regionale, e prende le mosse dai dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea che “mostrano come, per quanto concerne la Regione Abruzzo, nell’ambito della programmazione 2014-2020, a oggi siano stati spesi solo il 50 per cento delle risorse del programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (POR FESR 2014-2020), ossia 139 milioni di euro su un totale di 275,5 milioni e il 58 per cento delle risorse del POR del Fondo sociale europeo (POR FSE 2014-2020), vale a dire 80,5 milioni su un totale di 138,5 milioni”, questo a poco più di un anno dalla scadenza del 31 dicembre 2023 ovvero quella oltre la quale scatterà il disimpegno dei fondi non utilizzati.

Fina chiede ai rappresentanti del governo se “non ritengano che in Abruzzo, così come in altre regioni, sussista il rischio che una parte importante delle risorse dei fondi europei venga disimpegnata”, se “intendano accertare le cause che hanno determinato, nel corso degli ultimi mesi, la mancata attivazione da parte della Regione Abruzzo di tutte le iniziative necessarie a governare in modo efficace, al pari di altre Regioni, le risorse assegnate POR FESR e POR FSE”, e “quali siano le misure urgenti che il Governo intenda porre in essere al fine di invertire l’andamento ed evitare che la Regione Abruzzo perda una quota tanto considerevole di risorse pubbliche destinate alla crescita e allo sviluppo socioeconomico del territorio”.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente.

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