Prima di tutto, bisogna specificare che lo stalking scatta ogni volta che si molesta o minaccia ripetutamente un’altra persona, provocando in quest’ultima un grave stato d’ansia, timore per la propria incolumità o per quella dei suoi familiari, ovvero costringendola a modificare le proprie abitudini di vita.
Inoltre, la legge parla chiaro: Lo stalking è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una persona con disabilità, di una donna in stato di gravidanza, con armi o da persona non riconoscibile in volto.
Ebbene, la legge prevede per lo stalking l’arresto facoltativo in flagranza. In poche parole, se la polizia assiste a una persona che molesta o minaccia un’altra, potrà procedere all’arresto solamente se ritiene che la condotta sia grave e il soggetto particolarmente pericoloso.
La polizia potrà procedere all’arresto in flagranza solamente se la vittima sporge querela, anche con dichiarazione resa oralmente all’agente che è intervenuto.
Esiste invece arresto obbligatorio in flagranza se lo stalker non rispetta il divieto di avvicinarsi alla persona offesa oppure ai luoghi da questa frequentati.