Prima di tutto, bisogna sapere che l’assegno ordinario di invalidità è una prestazione economica, erogata dall’Inps a domanda dell’interessato, in favore di chi ha una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo a causa di infermità fisica o mentale. Ne hanno diritto i lavoratori dipendenti, gli autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e gli iscritti alla gestione separata.
Può richiedere l’assegno di invalidità chi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, ha una capacità lavorativa ridotta a meno di un terzo e ha maturato almeno 260 contributi settimanali (cinque anni di contribuzione e assicurazione) di cui 156 (tre anni di contribuzione e assicurazione) nel quinquennio precedente la data di presentazione della domanda.
Secondo la Cassazione, affinché venga riconosciuto il diritto a percepire l’assegno d’invalidità deve essere tenuto conto solo del reddito del potenziale beneficiario e non quelli del coniuge e degli altri componenti del nucleo familiare.