29 Marzo 2024, venerdì
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La Germania e la crisi in Ucraina

A cura di Giuseppe Catapano 

La Germania ha concesso al presidente russo il beneficio del dubbio fino a quando non è stato troppo tardi

Questa affascinante teoria, con molti punti concreti a favore della tesi è stata sostenuta oggi in un articolo.

Lo riprendiamo di seguito, approfondendo il discorso dei rapporti tra la Germania e la Russia di Putin, riportando stralci tradotti dall’articolo originale “How Germany helped blaze Putin’s path into Ukraine”.
 La Germania ha sempre avuto, quantomeno negli ultimi anni, un atteggiamento molto prudente nei confronti della Russia, per non dire amichevole. Troppo amichevole secondo molti. Forse a causa delle relazioni economiche strette, che vedono la Germania dipendente per oltre il 45% dal gas prodotto da Mosca.

Fatto sta che anche per i russi la Germania è diventata amica.

“La Russia non ha paura di Berlino. La Russia è tra amici” dicevano in molti.

“Dall’invasione georgiana all’annessione della Crimea, dall’abbattimento dell’MH-17 all’avvelenamento di Alexei Navalny, la Germania ha sempre trovato il modo di perdonare il suo amico a est. Come disse l’allora amministratore delegato della BASF, Eggert Voscherau, agli entusiasti partecipanti alla festa nel 2008, la pace non può essere raggiunta “attraverso l’esclusione”. 

“Dopo che Putin ha firmato decreti che dichiarano le regioni separatiste di Donetsk e Luhansk indipendenti dall’Ucraina e vi ha inviato più truppe, la Germania ha annunciato che non avrebbe concesso al gasdotto Nord Stream 2 una licenza operativa. Ma era troppo poco, troppo tardi” . 

La Germania però non può essere indicata come unica colpevole dell’invasione russa in Ucraina.

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