26 Aprile 2024, venerdì
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Sonia Firriolo ci dà una lezione di vita

A cura di Ionela Polinciuc

Buongiorno Sonia, ci puoi dire brevemente di cosa ti occupi?

‘’Innanzitutto vorrei ringraziarvi per questo piccolo spazio che mi state dedicando, e spero possa essere preso come spunto per la nascita di altre realtà simili a questa. Nei mesi estivi svolgo un lavoro stagionale su imbarcazioni private, e questo mi permette di avere molto tempo a disposizione durante i mesi invernali, che utilizzo per coltivate le mie passioni e la terra, nel senso stretto della parola. Non ho mai amato lo spreco, se posso riciclo materiali che altrimenti finirebbero nella spazzatura, ma anche scarti della pulizia del cibo, che solitamente buttiamo via’’.

Ti stai organizzando per creare un lavoro a chi in questo periodo non può lavorare. Ci spieghi quale sono le tue iniziative?

‘’Premetto che sono assolutamente dell’idea che l’essere umano debba scegliersi l’attività lavorativa in cui si sente più realizzato, ma anche ove ciò non fosse possibile, vivere comunque il lavoro come espressione della propria creatività, più che come obbligo.

Uno dei miei obiettivi è promuovere e recuperare gli antichi mestieri a rischio estinzione, legati alla manualità e all’artigianato. Offrire l’opportunità agli anziani di trasformarsi in insegnanti, e ai giovani di acquisire quelle competenze necessarie per favorire la creazione di piccole attività artigianali. Ovviamente c’è anche tanto altro che bolle in pentola, le iniziative non si fermano qui, ma vanno ad abbracciare anche tutte quelle professioni dove, incrociando domanda e offerta, è possibile scambiarsi attività e servizi, anche senza l’uso della moneta’’.

Qual è il tuo intento, che progetti hai per il futuro?

‘’Può sembrare un po’ azzardato, e per alcuni anche utopistico, ma ciò che vorrei realizzare è un Paese all’interno del Paese, vale a dire una Società territoriale che vede rinascere quel bel rapporto di buon vicinato ormai dimenticato. Riunire gli abitanti del posto che, mossi da una visione comune, vanno a contrastare quel “divide et impera”, oggi così tanto in voga, favorendo la solidarietà fra i propri membri. Sono le azioni quotidiane a creare il nostro futuro’’.

Sei impegnata anche in altre attività. Ci racconti un po’ delle tue idee futuristiche?

‘’Sono una persona abbastanza versatile, e chi abita in campagna sa bene che, fra la casa e la campagna, le attività da svolgere sono molteplici, e tutte una differente dall’altra. Certo, il futuro, argomento difficile da affrontare in questo momento storico. Siamo giunti ad un punto dove non si vive ma si sopravvive. La gente non trova più soddisfazione in ciò che fa, con l’aggravante di essere ben consapevole che questo sistema sociale ed economico sta distruggendo le relazioni sociali, oltreché la natura.

Ebbene, il mondo che vorrei è quanto di più semplice e pulito esiste: migliorare la qualità della vita ed aumentare la socialità; portare le persone a fare un passo indietro, eliminando il superfluo, ridimensionando il troppo consumismo, e dare così uno scossone alla depressione economica individuale; mirare all’autosufficienza alimentare, poiché la terra non ha mai fatto morire di fame nessuno. Uscire definitivamente da questo sistema che abbiamo trovato già confezionato per noi sin dalla nascita. Le mie idee futuristiche sono dunque racchiuse in quattro punti: Autogestione, Solidarietà, Condivisione e Partecipazione. So di aver intrapreso una strada piena di fossi, ma sono caparbia, e dunque certa che tappando un fosso alla volta, raggiungerò la meta!’’

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