23 Aprile 2024, martedì
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‘’Indelebile come un tatuaggio’’: intervista all’autore Francesco Testa

A cura di Ionela Polinciuc

Francesco Testa è psicologo e psicoterapeuta. Laureato in Economia Aziendale e in Sociologia con lode, H.C. di Doctor of Health Management Engeneering presso la Costantinian University (State di Rhode Island, U.S.A.). Top manager di primari gruppi industriali e di aziende sanitarie e Presidente dell’Azienda Soggiorno e Turismo di Paestum. Giornalista pubblicista. Docente di Economia Sanitaria. È stato insignito dal Presidente della Repubblica delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (O.M.R.I.), di Cavaliere, Commendatore e Grand’Ufficiale.

Francesco Testa, ‘’Indelebile come un tatuaggio è un libro che commuove in maniera particolare, ci vuole raccontare qualcosa di questa fantastica opera?

‘’Si, certo! Innanzitutto voglio dire che non mi riferisco ad un tatuaggio vero, ma un tatuaggio che rimane nella mente e nel cuore. Si tratta di un romanzo storico- sociale. Uccio è soltanto un bambino quando la sua famiglia, spaventata dagli ultimi rivolgimenti politici, scappa dalla natia Istria per trasferirsi a Napoli. Da quel momento in avanti i suoi occhi vivaci capteranno tante ingiustizie e tante verità nascoste che gli resteranno impresse nel corpo e nella mente. La curiosità lo spingerà a vivere Napoli come una matrigna, prima, e come una madre amorevole seppur capricciosa, in seguito. La sua è una Napoli viva e pulsante, in cui tradizione e innovazione s’incontrano e scontrano continuamente. Una Napoli chiaroscurale, in cui la criminalità è un elemento spaventosamente reale ma non esclusivo, la cui crudeltà viene bilanciata dall’infinita generosità degli umili e degli ultimi. Femminielli e prostitute, con la loro partecipazione, tra le altre cose, alle Quattro Giornate di Napoli, sono, infatti, tra le figure ispiratrici di Uccio, che riesce a vederle in tutta la loro umanità, al di là del ruolo marginale in cui sono relegate. A fargli da mentore in questo nuovo mondo il suo vicino di casa, John Smith. Sarà lui a trasmettere ad Uccio gran parte delle caratteristiche che lo renderanno l’uomo che poi diventerà, raccontandogli il proprio vissuto, spingendolo a vedere oltre l’apparenza delle cose e a credere in valori autentici. Soltanto ascoltando il diverso e accettandolo senza giudicarlo, Uccio potrà, infatti, capire veramente il proprio cuore e accoglierne le direttive, liberandosi da ogni egoismo e vanità. La storia di Uccio, dunque, è la storia di un’anima che, attraverso gioie e dolori, impara il vero valore dell’amicizia, dell’amore e della compassione, superando le barriere e i condizionamenti che impediscono sovente all’uomo di trovare la pace. Il ricordo di tutto ciò che ha visto e vissuto, e in particolare della perdita di Elvira, però, resterà per sempre vivido sulla sua pelle, indelebile come un tatuaggio. La storia è lunga, ‘’Indelebile come un tatuaggio’’ è uno dei miei 11 libri che consiglio a tutti di leggerlo’’.

Quindi tra tutti i suoi libri ‘’Indelebile come un tatuaggio è quello che le sta più a cuore?

Si, ma anche ‘’Assassinio in sacrestia’’: Napoli 1975. Don Davide è prelevato in chiesa da un gruppo di fuoco di camorra e, a bordo di un’Alfasud, è condotto in un luogo periferico. L’uomo che li guida, con al collo un vistoso crocifisso d’oro, pretende che il sacerdote tenti l’ultima mediazione con un altro delinquente rivale, che ha costituito una rete di spaccio in proprio. Don Davide, preso l’abito talare dopo una profonda delusione amorosa, è un sacerdote di frontiera, impegnato ad alleviare le sofferenze di chiunque abbia bisogno. Egli non teme di sporcarsi le mani e s’immerge con sincero altruismo nelle situazioni più problematiche, tra barboni e delinquenti, prostitute e tossicodipendenti. Ma don Davide è anche un osservatore attento delle vicende di Napoli: il nuovo corso della Giunta Valenzi, dopo gli abusi edilizi della stagione laurina; la prima Estate a Napoli; l’azione pastorale del cardinale Ursi; le guerre interne alla criminalità organizzata e l’ascesa di Cutolo. E poi ancora, il piombo delle Brigate rosse, il terremoto del 1980, l’arrivo di Maradona e la festa per lo scudetto, la corruzione dei tre Viceré: simbolica rappresentazione di un nuovo e rapace ceto politico. Nell’arco di quel difficile quarto di secolo, nulla sfugge agli occhi del prete che tutto coglie e tutto commenta con il fidato Tommaso e gli altri parrocchiani, per andare oltre l’apparenza e giungere al cuore delle cose. Eppure, il tormentato e ambiguo rapporto con Paolo ‘O Chianchiere, quel delinquente che si è fatto strada all’interno della Nuova Camorra Organizzata, e la presenza di Beatrice, giovane tossicodipendente sfuggita agli abusi in un centro di recupero e accolta in canonica, imprimeranno una svolta radicale al destino di don Davide. “Assassinio in sacrestia” completa la trilogia di romanzi iniziata con “Indelebile come un tatuaggio” e proseguita con “La bambola col tuppo”. Un viaggio che, attraverso le sfaccettature di una Napoli chiaroscurale, ne esplora le contraddizioni. Un atto d’amore verso una città e i suoi abitanti, descritti per come sono davvero, nei loro pregi e difetti. Perché il vero amore non è quello che ignora i lati negativi, bensì quello che, dopo averli conosciuti, permane immutato o, addirittura, si rafforza.

Grazie a questo bellissimo libro ‘’Indelebile come un tatuaggio’’, il giorno 8 e 9 dicembre Lei sarà a Bruxelles, ci racconta cosa succederà in quei due giorni?

‘’ Grazie a questi tre libri: ‘’Indelebile come un tatuaggio’’, Assassinio in sacrestia e ‘’ La Bambola col tuppo’’ ho ricevuto 120 premi. Quello che mi onora è che ho ricevuto questi premi non solo a Napoli, ma da tutta l’Italia. Mi manca solo un premio in Sardegna ed in Val d’Aosta. Per quanto riguarda Bruxelles, mi aspetto di fare una visita con dei cari amici e sicuramente in quell’occasione parlerò anche di questi tre libri. ‘’ Indelebile come un tatuaggio’’ può avere anche una interpretazione europea, perché si parla dei dollari americani, del popolo americano, grandi sostenitori dell’Unione Europea, insomma, ci sono alcune cose che se lette in chiave critica, con un occhio critico, possono anche portarci avanti fino ai tempi d’oggi con una Europa unita e con noi paesi che bussano per cercare di entrare in questa grande Europa’’.

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