25 Aprile 2024, giovedì
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Cosa sono i prestiti ad honorem?

Ancora poco conosciuti, ma molto vantaggiosi: sono i finanziamenti proposti da alcune banche per sostenere le spese universitarie. L’inchiesta nelle filiali.

Andare all’università è un privilegio non garantito a tutti, perché molte famiglie non possono sostenere i costi del corso di studi. Laurearsi costa innanzitutto in termini di tasse universitarie: la retta annuale in Italia, in media, viaggia tra i 1.000 e i 3.000 euro, ma nel caso di enti privati queste cifre possono crescere esponenzialmente. Poi ci sono le spese per vitto e alloggio sostenute dai tanti studenti fuori sede, ma anche  il costo dei libri di testo, dei pc e dei mezzi di trasporto. In una grande città come Milano, che con i suoi 35 centri universitari accoglie ogni anno 110 mila studenti fuori sede, anche solo dormire e mangiare può costare 1000 euro al mese.

Diversi dalle borse di studio

Per sostenere le famiglie esistono le ben note borse di studio, rivolte agli studenti meno abbienti, che in Italia sono erogate dalle regioni. C’è però anche un’altra forma di sostegno allo studio, poco nota e ancora poco utilizzata, anche perché non molto pubblicizzata, ovvero i prestiti d’onore: prestiti rivolti agli universitari, a tassi agevolati. Si rivolgono agli studenti universitari o a chi deve frequentare corsi post-laurea. Si tratta di finanziamenti che permettono al giovane, mentre frequenta l’università o il corso, di non pagare alcuna rata o di pagare solo una rata minima pari agli interessi, e poi di poter avviare un piano di rientro da pagare alla fine degli studi a un tasso d’interesse che viene deciso oggi. Si tratta di prodotti per studenti meritevoli, dipende poi dalle varie università e dalle convenzioni siglate con le banche cosa si intende per merito. Borse di studio e prestiti sono due strumenti molto diversi tra loro. Le borse di studio sono poche e l’accesso è molto più competitivo: c’è un numero limitato di posti e ci sono requisiti rigidi in termini economici e di curriculum. Di fatto è molto più difficile accedere alle borse di studio rispetto al prestito d’onore. Un’atra differenza sostanziale è che la borsa è a perdere, mentre il prestito, anche se dopo molti anni, va restituito. La borsa, infatti, taglia di netto il costo sostenuto per  frequentare l’università, mentre  il prestito consente di rimandare la spesa per gli studi in un secondo momento, ovvero quando lo studente potrà cogliere i frutti del corso di laurea ed entrare nel mondo del lavoro. Il vantaggio del prestito, però, è più teorico che concreto, perché questa formula vantaggiosa è poco conosciuta, anche perché né il mondo universitario né le banche la pubblicizzano bene.

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