25 Aprile 2024, giovedì
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Green pass, è obbligo per i lavoratori: senza vaccino non si cantano messe

Manca solo un giorno all’obbligo di green pass per i dipendenti pubblici e privati sul posto di lavoro: un iter lungo e articolato che, a due mesi dal termine della scadenza dell’emergenza sanitaria, impone il possesso della certificazione verde pena sospensione dello stipendio e l’applicazione di multe fino a 1.500 euro per chi viene trovato senza certificato. Più nel dettaglio, “l’accesso del personale nei luoghi di lavoro” senza Green Pass è punito con una “sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 600 a euro 1.500”. Multe non solo per i dipendenti ma anche per i datori di lavoro che non controllano. Il dl approvato dal Consiglio dei ministri oggi sull’estensione del passaporto vaccinale prevede infatti siano a loro a controllare, con multe -per chi non lo fa- che vanno da 400 a mille euro.

GREEN PASS: GRECIA CHIAMA ITALIA-La decisione del governo italiano di rendere obbligatorio il Green Pass non solo per entrare in luoghi come ristoranti o cinema ma anche per tutti i lavoratori pubblici e privati (e il vaccino per il personale sanitario) è tra le più restrittive al mondo mentre, nel resto d’Europa, le regole che definiscono il possesso del green pass sono più malleabili . Il caso più vicino all’Italia è quello della Grecia, dove è richiesto a ogni dipendente pubblico o privato che non sia vaccinato di fare un tampone a settimana, a proprie spese, con la previsione dell’obbligo vaccinale per chi lavora nella sanità.

FUORI DALL’EUROPA- Il Canada ha recentemente introdotto l’obbligo di vaccino per tutti i dipendenti federali a partire dal 30 ottobre, obbligo che riguarda anche chi lavora da casa, perché potrebbe essere comunque richiesta la sua presenza in ufficio. Per chi non si adegua scatta il congedo non retribuito. Non solo: devono obbligatoriamente essere vaccinati anche tutti coloro – personale o passeggeri – sopra i 12 anni che si spostano in treno, nave o aereo.

Negli Stati Uniti per i dipendenti pubblici federali sarà obbligatorio il vaccino (così come per tutti gli appaltatori che lavorano con il pubblico); per i privati che lavorano in aziende con più di 100 addetti basterà, in caso di mancata vaccinazione, un tampone negativo a settimana. Ma va ricordato che i singoli Stati o addirittura le singole aziende possono decidere di applicare restrizioni più severe. Google, McDonald’s, United Airlines, Microsoft sono solo alcuni dei grandi nomi che obbligano i propri dipendenti a essere vaccinati pena, in alcuni casi, il licenziamento.

Il green pass nella forma attuale è stato voluto personalmente da Mario Draghi, sulla base di una valutazione fra molte: dopo un crollo del prodotto lordo del 9% nel 2020, con quasi un milione di lavoratori in cassa integrazione ancora a giugno di quest’anno, il premier si è convinto che si dovesse fare il massimo perché nuove ondate di Covid non frenassero la ripresa. Per questo il disegno del green pass italiano è un po’ più audace dei modelli di Francia e Danimarca — questi ultimi sono limitati ai luoghi pubblici — e si estende al lavoro e alle aziende.

L’OPINIONE-Misure straordinarie per la nostra Penisola che, quasi incomprensibilmente, pretende dai cittadini un rigore ‘maggiorato’ se confrontato con il resto d’Europa. Non si contempla l’obbligo vaccinale ma, al tempo stesso, si circoscrivono le categorie professionali ad aderire alla campagna vaccinale, in alternativa si chiede di effettuare due o tre tamponi a settimana per garantire alla comunità individui incolumi , negativi al Covid. La strada intrapresa dal Governo per agevolare le vaccinazioni risulta essere vincente – lo dimostra il plauso di Anthony Fauci, immunologo statunitense: “L’Italia un esempio per il mondo, meglio degli Usa per i vaccini anti-Covid”- ma lo scetticismo dei no-vax non si affievolisce e incontra il supporto dei no-green pass: proteste e disordini si assommano perché qualcuno vuole far prevalere la sua libera scelta senza dover sacrificare necessariamente lo stipendio.

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