29 Marzo 2024, venerdì
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Serie A, martedì si gioca Lazio-Torino

Martedì prossimo si recupera Lazio-Torino. La gara non venne disputata il 2 marzo scorso a causa dell’indisponibilità della squadra granata al presentarsi allo stadio Olimpico.

Anche il Collegio di garanzia dello Sport, terzo e ultimo grado della giustizia sportiva, ha quindi respinto il ricorso dei biancocelesti, ribadendo dunque che la sfida tra il club di Lotito e il Torino si dovrà giocare. Si andrà dunque in campo, come previsto, martedì 18 maggio.

Nel dibattimento che si era tenuto nel primo pomeriggio nel Salone d’Onore del Coni, dopo le parole dei legali Gian Michele Gentile per la Lazio ed Eduardo Chiacchio per il Torino, era emersa con forza la posizione della Procura generale dello Sport, che attraverso la relatrice Alessandra Flamini Minuto, aveva sostenuto le ragioni del Torino dichiarando irricevibile il ricorso biancoceleste. Entrando nel merito della disposizione della Asl sui tempi di quarantena che per la Lazio era illegittima, ha infatti dichiarato : “Il provvedimento della Asl del 1° marzo impediva al Torino di costituire la bolla, ammettendo solo allenamenti individuali. A quel punto il Torino ha chiesto chiarimenti sull’opportunità di partire per Roma. La Asl ha risposto a Torino e Lega Serie A dicendo che per prassi nei provvedimenti che riguardano le collettività, come anche scuole o fabbriche, è previsto che il giorno dell’emissione del provvedimento sia considerato giorno zero. Anche per questo la condotta del Torino appare giustificata”.

L’avvocato dei granata Chiacchio, che ha sempre portato avanti (anche davanti al Collegio) la tesi secondo cui “in caso di contrasto l’ordinamento statale prevale su ogni altro ordinamento privato, come quello sportivo, perché va a garantire i diritti costituzionali, in questo caso quello alla salute”, dopo la sentenza ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti dell’esito, finalmente si è concluso un lungo e tortuoso iter processuale”.

Nelle gare della 36° giornata risorge la Juve a Reggio Emilia, il Milan maramaldeggia a Torino (7-0), la stessa Lazio batte in extremis il Parma e l’Inter vince anche dopo aver vinto matematicamente lo scudetto. “Vittima” la Roma.

SASSUOLO-JUVENTUS 1-3

Vincono tutte, là in alto, e alla Juve non dice bene. La Signora, pur pallida, riesce comunque a far sua la sfida-clou col Sassuolo a Reggio Emilia. Merito anche di nonno Buffon: Bonucci atterra Raspadori, Berardi al 16’ batte il rigore e il grande Gigi para. Solo il preludio al vantaggio, che giunge al 28’ grazie a una staffilata di Rabiot. Allo scadere del 45’, contropiede micidiale: Ronaldo porta lo score sul 2-0. Il fenomeno c’è sempre, quando serve. Nella ripresa, Raspadori accorcia, 1-2, poi Berardi sfiora il 2-2 e subito dopo Dybala, con un pallonetto al veleno, riesce a infilare un provvidenziale 3-1. Sia CR7 che la Joya fanno 100 reti in bianconero. E domani allo Stadium viene l’Inter di Conte.

TORINO-MILAN 0-7

Milan senza Ibra, Toro senza Belotti. Gira tutto, da subito, a favore dei rossoneri; che alla fine dilagano 7-0. Non è sufficiente stimolo, per i granata, lo 0-0 del Cagliari con la Viola. Al 19’ passa il Diavolo: gran lavoro di Brahim Diaz, che Theo Hernandez concretizza con un tiro teso che significa 1-0. Il raddoppio su rigore: atterramento di Castillejo da parte di Lyanco e Kessie (al 26’) trasforma, battendo Sirigu che aveva già fatto un miracolo proprio su Kessie poco prima, con Castillejo che colpiva il palo sullo sviluppo. Il 3-0 verrebbe con Calabria, se non fosse annullato per offside. Milan irresistibile anche nella ripresa: 3-0 al 6’ con Diaz servito da Meité. Poi Theo Hernandez, ancora lui, sigla il 4-0. Rebic: tripletta per il 7-0 finale. Granata di vergogna.

INTER-ROMA 3-1

«Se Conte resterà allenatore dell’Inter? Spero di sì». In questa frase c’è tutta l’Inter di oggi. L’ha pronunciata l’ad Marotta, che rassicura sulla situazione «non così disastrosa». Con queste premesse, la Beneamata ha ospitato una Roma priva di obiettivi se non quello di non sfigurare con Mou. L’Inter rimaneggiatissima, con Radu, Vecino, D’Ambrosio e Ranocchia, passa all’11’: parte tutto da Darmian, Brozovic finalizza: 1-0. Il 2-0 arriva da Vecino, con un gol-fotocopia. Sanchez fallisce il 3-0, prima di infortunarsi, e al 31’ c’è l’1-2 di Mkhitaryan (mai piaciuto a Mou). Nella ripresa, Roma più volitiva e Inter pronta al contropiede. Dzeko sfiora il 2-2 due volte (un palo). Screzio finale tra Lautaro (sostituito) e Conte. Di Lukaku il 3-1 finale.

LAZIO-PARMA 1-0

La Lazio vince in extremis 1-0 con il Parma già retrocesso e tiene vive le speranze per un posto in Champions nella prossima stagione. Decide Immobile a tempo scaduto quando ormai il pareggio sembrava scritto. I biancocelesti fanno la partita ma gli emiliani si difendono con ordine, concedendo pochissimo. La più grande occasione per gli uomini di Inzaghi capita a Luis Alberto, che colpisce sfortunatamente una clamorosa traversa. Nella ripresa invece è il Parma a sfiorare il vantaggio colpendo un palo con Brunetta, con Strakosha bravo a respingere poi sulla ribattuta di un attaccante. Nel finale colpisce prima un palo Hernani, poi, appunto, ci pensa Ciro Immobile.

NAPOLI-UDINESE 5-1

Altra vittoria roboante, altra notte da Champions per il Napoli di Gattuso. Cinque sberle rifilate a un’Udinese ormai salva e appagata. E secondo posto in classifica, in attesa delle gare di domani. Partenopei subito pericolosi al 10° con Di Lorenzo e al 17° con Osimhen. Supremazia che sfocia nella rete al minuto 28. Zielinski di testa serve Osimhen che d’interno collo si libera della marcatura trovandosi solo davanti a Musso ma calciandogli addosso, la palla finisce a Zielinski che a porta vuota insacca. Al 31° raddoppio immediato con Fabian Ruiz che servito da Zielinski, calcia a giro dal limite e la mette sotto l’incrocio. Al 40° i friulani accorciano le distanze con Okaka. Nella ripresa riprende la sinfonia Napoli. Al 56° errore della difesa dell’Udinese con Musso che serve involontariamente Lozano, il messicano prende palla e solo davanti al portiere ospite lo batte con un tiro di potenza. Al 66° quarte rete: calcio d’angolo, stacca Manolas di testa, Musso respinge ma non può nulla sul tap in di Di Lorenzo. Manca il sigillo di Insigne che fa le prove generali al 77° colpendo l’incrocio dei pali. Ma al 91° segna. Finisce 5-1. Napoli con 73 punti, vede la Champions vicinissima. I friulani restano a quota 40.

ATALANTA-BENEVENTO 2-0

Sull’asse Napoli-Bergamo si va di botta e risposta. Un po’ come succedeva negli anni 80 quando i partenopei e il Milan di Sacchi si contendevano il tricolore. “Milano chiama e Napoli risponde” questa era la frase con la quale Luigi Necco punzecchiava il collega Gianni Vasino durante “90° minuto”. Usiamo delle iperboli, mancherebbe altro, ma nelle ultime giornate di campionato tra la Campania e la Lombardia accade questo. Il Napoli vince, torna al secondo posto e i bergamaschi, di rimando, lo sorpassano. Se poi l’avversario di questa sera si chiamava Benevento, allora l’asse tra regioni regge eccome. Altra vittoria, dunque, per gli uomini di Gasperini. Gara in controllo assoluto risolta dalle reti di Muriel al 22° e di Pasalic al 67°. Gli ospiti sono anche rimasti in dieci all’82° per l’espulsione di Caldirola (sbracciata ai danni di Zapata). La corsa Champions, a scudetto ormai assegnato da tre giornate, diventa quindi un mini torneo affascinante con cinque squadre per tre posti. Oltre ad Atalanta e Napoli hanno anche vinto Juventus, Milan e Lazio anche se quest’ultima resta in corsa solo grazie all’aritmetica. Fino all’ultima giornata ci sarà da soffrire.


In coda la situazione non è dissimile. Cagliari e Fiorentina non si fanno male. Lo 0-0 finale accontenta entrambe le compagini. Lo Spezia, invece, butta al vento la possibilità di festeggiare la salvezza con due turni di anticipo. Il pari conquistato a Marassi contro la Sampdoria lascia i bianconeri con l’amaro in bocca. Due volte in vantaggio con Pobega (al 15° e al 73°) e due volte raggiunti dai blucerchiati in rete con Verre al 32° e Baldé all’80°, gli spezzini saranno impegnati nel prossimo turno da un vero e proprio spareggio contro il Torino. Chi invece è matematicamente salva è la terza squadra ligure (la prima in ordine di nascita). Il Genoa, infatti, espugna Bologna grazie a Zappacosta in rete al 13° e a Sciacca, in gol su rigore al 61°. Per entrambe anche il prossimo campionato sarà nella massima serie. Le due rossoblù sperano senza questo pathos finale.

Nel posticipo di giovedì sera il Crotone salva almeno l’onore battendo il Verona per 2-1. Reti di Ounas al 2° e Messias al 75°. Per i veneti autogol di Molina all’87°

PIERLUIGI CANDOTTI

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