24 Aprile 2024, mercoledì
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Nuova proroga per i debiti della riscossione?

a cura di Alfredo Mariani

Il primo Decreto Sostegni, lo ricordiamo, con riferimento alle entrate tributarie e non tributarie, prevede la sospensione dei termini di versamento, in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 al 30 aprile 2021, dei carichi affidati all’agente della riscossione e dei pignoramenti su stipendi e pensioni. La proroga servirebbe a far slittare in avanti questo termine. Una nuova proroga significherebbe bloccare la ripartenza delle cartelle esattoriali, gli accertamenti esecutivi, i fermi e gli avvisi di addebito INPS. Diversamente, da maggio riprenderanno tutte le normali attività di notifica e di  riscossione dei debiti a ruolo. Stesso discorso per i pignoramenti presso terzi (stipendio e pensione compresi), che in mancanza di nuova proroga riprendono ad avere effetto.

Per quanto riguarda la ripresa dei pagamenti, i contribuenti hanno al momento 30 giorni di tempo (fino al 31 maggio) per pagare le pendenze che si sono accumulate in questo anno di riscossione bloccata. E’ possibile chiedere una rateizzazione, per evitare l’attivazione di procedure di recupero ma è necessario presentare la domanda entro maggio.

Ricordiamo che la definizione agevolata è già prorogata al 31 luglio, termine per pagare le rate 2020, e 30 novembre, per le rate 2021. Infine, il decreto Sostegni ha previsto uno stralcio di tutte le cartelle fino a 5mila euro affidate all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Qui, si attende un decreto del ministero dell’Economia e delle finanze con modalità e date dell’annullamento dei debiti, nel frattempo è sospesa la riscossione di questi debiti.

In base alle anticipazioni, oltre alla proroga della Riscossione è previsto un nuovo slittamento anche per lo smart working semplificato, al momento in scadenza il 31 luglio in concomitanza con la fine dello stato di emergenza da Covid: è stato stabilito dal Decreto Riaperture (al dl 52/2021), che nell’allegato 2 proroga il lavoro agile semplificato previsto dai commi 3 e 4 dell’articolo 90 del dl 34/2020. Ma l’intenzione dell’esecutivo sarebbe quella di prolungare ulteriormente lo strumento, fino al 30 settembre 2021, in modo da dare il tempo alle imprese di programmare adeguatamente il rientro al lavoro. E di predisporre una nuova disciplina del lavoro agile nei contratti collettivi.

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