24 Aprile 2024, mercoledì
HomeMondoPolitica nel MondoRussia, in manette anche Yulia Navalnaya moglie di Navalny. Dagli Usa sostegno...

Russia, in manette anche Yulia Navalnaya moglie di Navalny. Dagli Usa sostegno per Alexei

Aveva promesso il pugno duro e fin dalle prime manifestazioni nell’est del Paese è intervenuta: al momento la polizia ha già arrestato, nelle città spalmate sugli 11 fusi orari del Paese, più di 3000 attivisti, dalla capitale Mosca fino a Krasnoyarsk, Vladivostok, Novosibirsk e San Pietroburgo. Protestano di nuovo, come nel fine settimana scorso, per chiedere la liberazione dell’oppositore Alexei Navalny, in carcere dal suo ritorno in patria lo scorso 17 gennaio dalla Germania, dove era stato ricoverato in seguito a un tentativo di avvelenamento con l’agente nervino Novichok, del quale Navalny accusa direttamente i vertici del potere russo. È finita in manette anche la sua moglie, Yulia Navalnaya, mentre andava assieme a un gruppo di manifestanti verso il carcere di Matrosskaya Tishina della capitale, dove è rinchiuso il marito.

Il fondamento della protesta – Ad accendere i manifestanti, oltre all’obiettivo di chiedere la liberazione dell’oppositore numero uno del Cremlino, è anche la video-inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Navalny diventata subito virale. Mostra una villa da sogno sul Mar Nero con vigneti, casinò e lussi di ogni tipo. Secondo l’indagine, la magione sarebbe stata finanziata con fondi illegali per oltre un miliardo di euro e apparterrebbe a Putin, che però nega. Un oligarca vicinissimo al presidente russo, Arkadi Rotenberg, ha dichiarato di essere il proprietario del palazzo e che vi sta realizzando un hotel che aprirà tra qualche anno. Da Washington interviene in difesa dei manifestanti il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che con un tweet rinnova “la richiesta alla Russia di liberare coloro che sono stati detenuti per avere esercitato i loro diritti umani, compreso Alexei Navalny

Sponsorizzato

Ultime Notizie

Commenti recenti