25 Aprile 2024, giovedì
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Caos in casa giallorossa, Dzeko pedina importante per il futuro di Fonseca

Siamo agli sgoccioli. Nell’ultimo paradosso che il calcio giallorosso regala, Paulo Fonseca si gioca il futuro oggi contro lo Spezia. Sulla carta, pur senza gli infortunati Mkhitaryan e Pedro, per blasone, per esperienza, per tecnica per fatturato e per stipendi non dovrebbe esserci partita: troppo più forte la Roma, eppure la vigilia è stata terribile, addolcita un po’ in serata per la virtuale chiusura dell’accordo con El Shaarawy, che torna a Trigoria dopo aver rescisso con lo Shanghai Shenhua e trovato un accordo per un triennale da circa 3,5 milioni, bonus compresi. È il primo rinforzo portato da Tiago Pinto, che presto sarà bissato da quello del terzino Reynolds del Dallas (7 milioni, più 15% sulla rivendita)

Cose importanti, ma che non oscurano il caso Dzeko, che sembra destinato a non rientrare in tempi brevissimi. Fonseca ieri non lo ha inserito nell’elenco dei convocati (come i riottosi Fazio e Jesus), adducendo un problema fisico, ma in realtà dietro c’è anche un rapporto compromesso da tempo. La situazione, però, è precipitata dopo il flop contro lo Spezia. Il giorno successivo è stato quello in cui la dirigenza ha sollevato dall’incarico il team manager Gombar, benvoluto da tutta la squadra. Il gruppo, però, si è compattato e due giorni fa ne ha chiesto, senza successo, il reintegro. Alla fine di quella riunione, poi, Fonseca ha annunciato a tutti che Dzeko non sarebbe stato convocato, e anche in questo caso i giocatori hanno provato a difendere il capitano. Si è esposto molto Pellegrini, amico di Edin, e questo non è piaciuto al portoghese, che crede di aver sempre difeso l’azzurro. Ma mentre sul bosniaco la dirigenza gli ha dato mano libera, su Pellegrini no.

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