L’uso di albumina come supporto alla tradizionale terapia anticoagulante nel trattamento delle complicanze trombotiche da Covid-19 potrebbe ridurre il rischio trombotico e la mortalità. Uno studio italiano, coordinato da Francesco Violi del dipartimento di Scienze cliniche internistiche, anestesiologiche e cardiovascolari dell’Università La Sapienza di Roma, ha iniziato la sperimentazione dell’uso di albumina nei pazienti Covid. In un precedente lavoro il gruppo di Violi, aveva osservato che i pazienti Covid-19 presentano livelli ridotti di albumina, proteina che viene prodotta dal nostro organismo e che è tra i più potenti antinfiammatori oltre a svolgere anche un’azione anticoagulante. Partendo da queste basi, il team di ricerca è passato alla osservazione clinica degli effetti dell’infusione di albumina, ottenendo risultati incoraggianti.