Lo avvertivamo come un timore lontano che comunque ci avrebbe riguardato e invece ce la siamo ritrovato in casa. Un venerdì di febbraio abbiamo scoperto che il coronavirus era arrivato fra noi, e da quel momento si è impossessato dei nostri discorsi, ha cambiato i nostri ritmi di vita, il modo di lavorare e di passare il tempo libero, di viaggiare e di socializzare.
In una fase nella quale siamo tutti chiamati alla responsabilità e ad attenerci alle raccomandazioni per contenere il contagio, dovremmo approfittare per far tesoro di alcuni insegnamenti. Come per esempio il servizio sanitario nazionale è di fondamentale importanza, così come le persone che lo compongono. Lunga vita alla sanità pubblica che va salvaguardata, riorganizzata con opportuni stanziamenti. Ed ancora, le autorità di alcuni paesi hanno iniziato ad adottare le misure per limitare gli ingressi di persone provenienti dall’Italia.
Siamo diventati noi i ‘cinesi’, ci siamo ritrovati proiettati dall’altro lato del pregiudizio. Che questo ci serva in futuro ad averne di meno, a far sedimentare in tutti noi il grande valore della tolleranza.
