29 Marzo 2024, venerdì
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Investimenti: occhio al Taeg

‘’Per pagare e morire c’è sempre tempo’’ dice ironica una pubblicità d’impresa di pompe funebri, per promuovere il suo servizio di pagamento rateale. Se questa è l’ultima frontiera, bisogna dire che si sta consolidando il ricorso al prestito finalizzato anche per far fronte alle spese mediche, per cui sul mercato ci sono sempre più offerte per pagare a rate il conto salato del dentista.

Del resto, gli ultimi dati disponibili dicono che un quarto degli italiani rinuncia a curarsi per motivazioni economiche e ricorrono sempre più alle rate per comprare i mobili, la lavatrice, il computer o l’abbonamento in palestra. Nel 2019, il ricorso ai prestiti finalizzati è aumentato dell’8.5% e quello ai prestiti personali del 4.7%.

A farci varcare la soglia dei negozi sono le offerte ‘’zero anticipo, zero interessi’’ oppure ‘’solo 39 euro al mese’’ o ‘’inizi a pagare tra sei mesi’’ ma è tutto vero? Diciamo che troppo spesso la pubblicità nasconde il vero costo del prestito (Taeg) nelle note lilipuziane o dando solo l’importo della singola rata senza fornire altri elementi e spesso rimandando a ‘’maggiori informazioni in negozio’’ dove peraltro la trasparenza su costi e condizioni non è sempre garantita dove spesso siamo tornati a casa col volantino pubblicitario con i tassi, l’importo e il numero delle rate scritti a mano dal commesso senza Taeg, il tasso di interesse comprensivo di tutte le spese che è il vero costo del prestito.

Tra l’altro non dovremmo far fatica a trovarlo perché il Taeg, insieme alle altre informazioni sul prestito deve essere indicato nell’annuncio pubblicitario come stabilisce la legge art 123 del Tub (testo unico bancario dlgs 385 del 1993.

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