La coppa Italia tinta di azzurro brilla nel cielo di Roma e il pensiero vola ai tanti che non ci sono più: il primo trofeo di questo orribile 2020 è vinto meritatamente dal Napoli con le emozioni aggiuntive dei rigori.
Il Napoli è corto e accorto, “gattusiano” nei generosi recuperi dei suoi attaccanti e nelle linee strettissime che tolgono ossigeno ai bianconeri: soprattutto nel primo tempo, sta raccolto in una ventina di metri e la tattica funziona perché così la Juve, più manovriera, sbatte sempre contro il muro azzurro. La Juve, invece, è “sarrista” solo in potenza: ha l’ambizione di comandare il gioco, ma il pallone viaggia troppo lento. In questo scenario bloccato, solo qualche errore individuale può aprire le acque, come quello iniziale di Callejon : retropassaggio morbido, Dybala borseggia la palla e Cristiano piazza un destro inoffensivo se paragonato ai suoi standard.
Alla fine sono i rigori a decidere il match e il Napoli può raccogliere quanto seminato: Meret para Dybala, Insigne è freddissimo, Danilo sparacchia in tribuna, Politano segna, Bonucci la mette dentro di rabbia, Maksimovic-gol centrale e potente, Ramsey spiazza il portiere e alla fine Milik fa esplodere Napoli. Giusto così. Gattuso sta costruendo una creatura interessante, mentre in casa Juve è tempo di preoccuparsi: è il secondo trofeo stagionale che sfugge, la ripartenza è molto più complessa di ciò che si immaginava.