“Nei prossimi giorni completerò un lavoro che abbiamo già iniziato con il comitato guidato da Colao. Avremo gli stati generali dell’economia a Palazzo Chigi con tutte le forze economiche e sociali del Paese per poter pubblicizzare e condividere con tutti questo nostro Recovery plan”. Lo ha affermato Conte annunciato che per riprenderci dalla Pandemia molto presto arriveranno: “Le somme che arriveranno dal Recovery Fund non sono un tesoretto ma una risorsa per il futuro del Paese. La pandemia ha causato una emergenza sanitaria, abbiamo difficoltà per il rallentamento e l’interruzione di alcune attività economiche. Le produzioni che hanno continuato a operare nel lockdown sono state le colonne del nostro Paese. Allo stesso tempo il lavoro agile ha raggiunto una scala impensabile nel nostro Paese’’.
Ha sottolineato che ‘’All’emergenza sanitaria si è affiancata una emergenza economica di cui non siamo in grado di conoscere la portata fino in fondo. Il governo ha messo a disposizione ottanta miliardi in totale”. Ancora una volta servirà ‘’una fortissima cooperazione fra i popoli, fra i mercati e i paesi. L’unione europea sembra averla accolta questa sfida. Questo progetto è molto importante e farà compiere ai Paesi decisi passi avanti. Prevede un fondo per la ripresa da 750 miliardi di euro”, parlando del recovery fund.
Dunque afferma che: ‘’Dobbiamo modernizzare il Paese con incentivi alla digitalizzazione per i pagamenti elettronici, rafforzare l’interconnessione fra le banche. Lo smart working ci ha mostrato l’importanza di ridurre il divario digitale nel nostro Paese”. Ancora: “sostenere le filiere produttive con tutti gli investimenti e le misure fiscali. Realizzare una riforma che consenta ai pubblici amministratori di essere celeri nella loro amministrazione, circoscrivendo meglio la responsabilità erariale e più controlli sui ritardi, sulla inerzia del pubblico funzionario, ad esempio quando si spendono maggiori somme rispetto a quelle preventivate”. In conclusione: “Un green new deal” e “migliaia di posti per giovani ricercatori, per far tornare i nostri giovani dall’estero e avviare un programma di ricerca pubblico e privato per affrontare le grandi sfide del futuro(..)