18 Aprile 2024, giovedì
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”Le strade dello champagne”

Nell’omonima regione francese tra abbazie, filari e cantine

Winston Churchill sosteneva che senza champagne non si può vivere .

«Quando vinco, me lo merito; quando perdo, mi consola».

Ma per scoprire la vera anima delle bollicine più celebri al mondo, non basta un aforisma. Occorre un viaggio nell’omonima regione francese (ma declinata al femminile), a circa 150 km a Est di Parigi. Qui, in autunno, gli occhi esultano alla vista dei vigneti dai colori accesi e il naso è sopraffatto dal profumo della terra umida e dal magico aroma della fermentazione.

Un viaggio in tre tappe alla scoperta della parola francese più nota al mondoe che richiama salute e prosperità, non può che iniziare dall’abbazia di Hautvillers, dove nel XVII secolo un personaggio leggendario come dom Pierre Pérignon, monaco benedettino e amministratore dei beni del convento, scolpi nuove regole alla produzione dello champagne. Al frate vengono attribuite tutte le scoperte che hanno fatto grande questa tipologia di vino, dal tappo di sughero in grado di resistere alla pressione, al vetro scuro e spesso della bottiglia. Fu difatti lui il primo a controllare la fermentazione e a intuire che per fare un buon vino bisogna partire da una buona cuvée, ossia dalla scelta e dall’assemblaggio dei grappoli migliori di chardonnay, pinot noir e pinot meunier.

L’abbazia si trova lungo una delle tre Routes Touristiques du Champagne (www.tourisme-en-champagne.com) del dipartimento della Marne, che si snodano tra le ordinate file di vigneti lungo i fianchi delle colline, tra i fitti boschi di cresta e i campi coltivati in pianura. Qui, lungo i percorsi della Vallée de la Marne, delle Montagne de Reims e della Côte des Blancs, troverete pittoreschi villaggi, grandi «crus» e una miriade di piccoli produttori ben lieti di aprire le proprie cantine a visitatori e potenziali clienti. Quello dei vignaioli «récoltant manipulant» è un fenomeno in crescita, che può riservare grandi soddisfazioni sia nella qualità, sia nel prezzo.

Per conoscere invece le altre grandi maison occorre abbandonare le colline e raggiungere Reims, dove anche il più tenace appassionato di vino non potrà fare a meno di concedersi qualche minuto per visitare la sontuosa cattedrale gotica di Notre-Dame, dove i francesi incoronarono i loro re per oltre un millennio. In questa elegante città, alcuni tra i più famosi marchi – da Veuve Clicquot a Mumm, da Ruinart a Taittinger – aprono le loro fredde caves, offrendo visite guidate e degustazioni. Uno dei siti più scenografici è il Domaine Pommery, voluto in stile gotico neo-elisabettiano dalla vedova Louise Pommery per strizzare l’occhio ai numerosi clienti inglesi di fine Ottocento.

Nei 18 chilometri di gallerie fino a 30 metri sotto terra, ricavate da antiche cave di gesso gallo-romane, oltre a 25 milioni di preziose bottiglie, in questi giorni sono esposte le opere d’arte contemporanea della spettacolare mostra Experience Pommery, tra cui figura anche il torinese Piero Gilardi.

Non ci resta che brindare alla salute

 

Di Cesare Cilvini

Massimo Greco

Gaetano Miranda

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