26 Aprile 2024, venerdì
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Idea Minibot: il progetto della Lega lascia perplessi

L’allarme l’ha lanciato ieri il governatore della Bce, Mario Draghi: “I minibot? O sono denaro o sono debito”. Prima di lui, anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco ha ribadito che “sempre debito sono, non è di certo la soluzione per il nostro debito pubblico”. E oggi i giovani di Confindustria li hanno paragonati “ai soldi del Monopoli”. Cavallo di battaglia della Lega, presenti anche nel contratto di governo, da giorni i minibot sono al centro del dibattito politico. Ma cosa sono e perché se ne discute tanto?Risultati immagini per borghi claudio

I minibot sono dei Bot (i buoni ordinari del Tesoro vengono emessi dallo Stato per finanziare il proprio debito) di piccolo taglio equivalenti a 5, 10, 20, 50 e 100 euro. Come ha spiegato più volte il presidente della commissione Bilancio e responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, (che li ha definiti “un espediente per uscire dall’euro in modo ordinato e tutelato, una specie di ruota di scorta”) i minibot verrebbero stampati fisicamente e sarebbero del tutto simili a delle banconote. Privi di tasso di interesse e senza scadenza, verrebbero utilizzati per qualsiasi bene o servizio legato allo Stato, dalle tasse alle partecipate alla benzina ai biglietti dei treni.

L’IDEA DELLA LEGA – L’idea della Lega è quella di saldare il debito già esistente con i minibot che verrebbero assegnati ai creditori dello Stato in diverse forme. Ad esempio per i debiti verso le imprese, per i crediti di imposta pluriennali dei cittadini e i crediti Iva delle piccole e medie imprese e dei professionisti. L’obiettivo, ribadito anche nel programma della Carroccio, è di mettere in circolazione circa 70/100 miliardi di minibot, pareggiando l’attuale stock di denaro cartaceo in euro. Secondo il Carroccio a garantire il valore dei minibot sarebbe lo Stato che accetterebbe i pagamenti con un cambio fisso di 1 a 1 rispetto all’euro.

DOV’E’ IL PROBLEMA? – A chiarire quale sarebbe il rischio con i minibot è sempre Borghi: “In automatico – spiega – diventerebbero simili al contante ma se noi potessimo pagare con questo sistema tutto l’arretrato di debiti che ha lo Stato significherebbe mettere in circolazione un ammontare di minibot di volume simile a quello del contante attualmente presente in euro. In breve tempo i minibot diventerebbero di scambio comune”. Ed è questo il problema. Con i minibot si creerebbe una moneta parallela all’euro ma i trattati comunitari non lo consentono.

IL PASTICCIO DELLA MOZIONE – La settimana scorsa la Camera ha approvato all’unanimità una mozione parlamentare (quindi senza valore vincolante) sul pagamento dei debiti commerciali della Pubblica Amministrazione. All’interno della mozione si citava in un breve passaggio la possibilità di creare “strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio”. La mozione è stata approvata anche con i voti di Pd , che però hanno ammesso di essere contrari ai minibot e di non essersi resi conto che il testo era stato modificato.

“La persona che ha condotto queste trattative a nome del Pd, la collega Silvia Fregolent, ha giudicato che il problema del pagamento dei debiti della Pa era così importante che l’esigenza di dare un segnale di unità totale delle forze politiche era più importante di tutto il resto, anche dell’inserimento di una possibilità di questi famigerati minibot” conclude il senatore dem.

fonte ADNKRONOS

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